Passaparola – Le armi di distruzione di massa dell’Italia – Francesco Vignarca

Le armi di distruzione di massa dell’Italia
(13:00)

“Per un pacifista e disarmista come me non va bene mai che ci sia un’arma in giro, ma credo che anche per un semplice cittadino italiano che ha a cuore il controllo del suo territorio e in generale delle situazioni del mondo, un controllo degli armamenti sia necessario, sennò finirà come è successo che migliaia di pistole italiane finiscono in Libia e vengono poi utilizzate nella guerra civile, finiscono in Iraq, come è successo, e vengono utilizzate sparando contro i nostri militari.
Questo non può più succedere, deve essere controllato, ma il business di questo sistema e di questi soldi oscuri che vengono fatti girare in giro per il mondo, non lo permette.” Francesco Vignarca

Il Passaparola di Francesco Vignarca, coordinatore nazionale della Rete italiana per il disarmo, e cura per “Altreconomia” il blog “I signori delle guerre”

Nobel per la pace all’Unione Europea (espandi | comprimi)
“Buongiorno a tutti, un saluto agli amici del Blog di Beppe Grillo, io sono Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo e collaboratore e redattore di Altra Economia.
Oggi parliamo di armi.
Ne parliamo nei giorni in cui all’Unione Europea è stato concesso il Nobel per la pace, anche se a noi piace l’idea di Europa unita e che non ci siano più le nazioni europee che si massacrano in guerre, non possiamo fare a meno di notare come la stessa Europa, per bocca dei suoi Stati più forti,

La legge italiana sull’export di armi, carta straccia (espandi | comprimi)
Eppure sembra che il nostro Paese voglia continuare a lavorare in questo senso e il problema attuale, perché non ci sono solo questi aerei, è quello degli addestratori italiani. Gli M346 prodotti in provincia di Varese, Venegono, dalla Aermacchi che verranno venduti in trenta esemplari a Israele, facendo carta straccia di quella che è la legge italiana sull’export di armi, che prevede che le armi non possano essere esportati a Paesi in conflitto,

Il business delle armi (espandi | comprimi)
Una richiesta fatta da una campagna internazionale, Control Arms, ha portato una petizione da più di un milione di voti in tutto il mondo, arrivata in sede Onu è stata bloccata dai veti incrociati, quelli degli Stati Uniti, che non volevano mettere nel controllo le munizioni, per il loro mercato interno di armi leggere, i veti della Russia e Cina, che vogliono continuare a poter foraggiare i Paesi alleati in una situazione geopolitica, ma anche i veti dell’Italia,