Una lettera dall’Emilia

“Che regione strana e controversa che è la mia Emilia-Romagna… Ci siamo sempre fatti in quattro dal dopo guerra in poi per dare ricchezza a tutta l’Italia. Quanto hanno sudato i nostri nonni, ma per il bene dell’Italia e degli italiani i sacrifici si sono sempre fatti ben volentieri. Ma poi quando arriva la crisi i nostri capi della Regione perdono a volte il lume della ragione: ma come, dare 1 milione e 90 mila euro ai 1700 rom che sono presenti in regione per il “miglioramento delle condizioni di vita nei campi nomadi“? E io ho fatto tutti i sacrifici di una vita per dare dei soldi ad una popolazione che non vuole per sua natura integrarsi? E poi il periodo contestuale: a 10 giorni dalla sciagura del terremoto che ha colpito l’Emilia? Noi siamo qui che non sappiamo come ricostruire, quando e come ci daranno i soldi, come fare a ripartire con la nostra economia. E concludo dicendo che mi fa tristezza vedere i bambini rom che vengono lasciati in condizioni di miseria e degrado, non pensando mai ad un affidamento (è uguale pure per gli italiani?), quasi fossero figli di un dio minore, possono stare nello sporco perchè sono nomadi. Grazie Vasco Errani per la sapienza con cui utilizzi i soldi regionali pubblici fonte del sudore di noi Emiliani”. Alberto R. da Formigine