Gli impuniti del G8 – Vittorio Agnoletto

Gli impuniti del G8
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“La sentenza (della Cassazione sulle violenze del G8 a Genova) è estremamente importante perché sancisce anche sul piano giudiziario quello che ormai è ampiamente documentato sul piano storico e se il lavoro svolto dai pubblici ministeri, in particolare dal dottor Enrico Zucca è servito per appurare la verità, questa sentenza anche se parzialmente costituisce giustizia. Perché parzialmente? Perché da un lato abbiamo che tutti i responsabili individuati devono immediatamente essere allontanati dalla Polizia, dalle Forze dell’ ordine. Parzialmente perché nessuno di costoro passerà neanche solo un giorno in carcere.
E’ una sentenza importante perché i magistrati si sono trovati a dover decidere in una condizione che non era assolutamente naturale. I magistrati devono applicare la legge, attenersi unicamente alla legge, mentre invece in questi giorni c’è stata una pressione fortissima sui magistrati dicendo: “Attenzione se li condannate decapitate alcune istituzioni dello Stato“. Perché? Perché la politica, e questa è la maggiore responsabilità, non solo non è intervenuta in questi anni, ma è intervenuta continuando a promuovere tutti coloro che erano stati condannati e ponendo così i magistrati di fronte anche a una responsabilità che non gli compete perché i magistrati devono rispondere unicamente alla legge. E’ la politica che non doveva mettere nelle condizioni di far sì che i colpevoli fossero al vertice delle istituzioni, ritengo che i magistrati abbiano semplicemente bonificato almeno parzialmente quelle istituzioni.
Rimane aperta anche un’altra questione, a picchiare, a produrre violenza nella Diaz sono state centinaia e centinaia di poliziotti, la stragrande maggioranza di costoro, cioè di manovali della violenza non sono stati individuati perché avevano il volto coperto con il casco e con un bavaglio, nessuno di costoro è stato quindi condannato e qui si apre anche la questione di qual è la formazione che avviene dentro la Polizia? Come viene sviluppato l’arruolamento, quali sono le forme di educazione che vengono proposte dentro la Polizia? Che ruolo svolge, direi non svolge più, quello che una volta era il sindacato di Polizia conquistato negli anni 80. Dopodichè rimangono invece completamente intatte le responsabilità della politica e io da questo punto di vista credo che bisogna essere molto chiari senza guardare in faccia a nessuno e dire le cose come stanno.
C’è una gravissima responsabilità del centro-destra, c’è la responsabilità di Fini, di cui nessuno oggi discute, che non dimentichiamo. Mentre avvenivano quei fatti a Genova era nella caserma centrale dei Carabinieri e non si capisce perché. Lì non doveva essere, non gli competeva come ruolo istituzionale. C’è la responsabilità di tutta la destra che ha gestito quei fatti durante e dopo, ma non solo, una parte del centro-sinistra fino all’ultimo istante ha cercato di salvare i massimi dirigenti della Polizia. Leggete l’articolo di oggi di Bonini sulla Repubblica cosa sostiene? Che i condannati, personaggi più importanti sono persone che hanno svolto importantissimi ruoli sulla lotta alla mafia etc. e che quindi bisognava avere un occhio di riguardo con loro che, come dire, la giustizia non è uguale per tutti. Uno acquisisce dei bonus nella vita, dopodichè può fare quello che vuole, questo è qualcosa di assolutamente esterno a quanto prevede la legge e quanto prevede il diritto e quanto prevede soprattutto la Costituzione.” Vittorio Agnoletto, medico, portavoce “Genoa Social Forum” al G8 di Genova 2001