Il posatore di pavimenti

“Voglio raccontarvi un episodio che mi è capitato stamane e che mi ha sconvolto più di mille analisi teoriche sulla situazione che stiamo vivendo. Ad Erba, cittadina di quella che fu l’operosa Brianza, una delle regioni col PIL pro-capite più alto del mondo, stavo raggiungendo la mia macchina in un grande parcheggio quando da un’auto è sceso un uomo, sui 45 anni, che mi ha appellato nel dialetto tipico della zona. Era quindi una persona del luogo, non un emigrato in cerca di fortuna. Vi riassumo, in italiano, le sue parole “Capo, capo, scusami. Non conosci qualche azienda dove c’è bisogno di lavorare? Sono settimane che giro in tutte le ditte, di qualsiasi settore, ma in questo mondo di merda sembra che non ci sia più lavoro per nessuna ragione. Sono 30 anni che lavoro senza sosta e adesso pare che debba morire di fame. Sono un posatore di pavimenti in legno ma mi adatto a fare qualsiasi cosa anche perchè, gli ultimi lavori che mi hanno affidato, non me li hanno pagati o mi hanno fatto aspettare mesi.“.
In realtà il testo originale era inframmezzato di bestemmie ed imprecazioni ma qui ne riporto la versione edulcorata. Poi è tornato alla sua auto e ha tirato fuori un’agenda sulla quale mi mostrava pagine fitte di appuntamenti e di visite effettuate a vuoto negli ultimi giorni. Ed ha proseguito:”Non so più come fare, mi vien voglia di spaccare il mondo, se non fosse per i miei genitori andrei a Roma, fuori dal Parlamento, e farei fuori il primo che esce. Sono disperato. Per favore, non è che hai qualcosa da darmi per mangiare?” E, chiedendomelo, si è messo a piangere.
Ecco, io non lo so se tutto ciò che mi ha raccontato è vero, nè se la soluzione a questi problemi sia semplice da trovare, ciò che so per certo è che quella persona, un anno fa, non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Siamo alla frutta, ma è guasta!”. Andrea Molteni (nembo1972), Como