Gratta e crepa

“Mentre passavo da Bologna in autostrada ho visto una gran coda in tangenziale e mi son detto “Sarà il solito incidente“, più in là mi son fermato in un autogrill per un caffè. Alla cassa, la signora, mentre porgevo i soldi, mi chiede “Signore vuole un gratta e vinci?“, “No, grazie!” la mia risposta. Mentre sorseggiavo il caffè ascoltavo la signora recitare il mantra ad ogni cliente “Signore vuole un gratta e vinci?“, nessuno assecondava la richiesta. Prima di uscire compro un pacco di caramelle e mi risento fare la stessa domanda dalla stessa signora, erano appena trascorsi cinque minuti. Mi sono congedato con un sorriso amaro. Esco dal bar per fare rifornimento GPL, ma l’insegna della colonnina dice CHIUSO. Guardo l’addetto da lontano, un ragazzo africano, e mi allarga le braccia sconsolato più lui che io. Torno a casa e scopro in rete che la coda era stata causata da un signore che stava tentando il suicidio. Leggo i commenti al video, i primi sono di improperi duri riportati dagli autisti che si lamentavano per la coda causata da quel poveraccio in cima ad un palo che guardava giù… aveva lo stesso sguardo della signora dell’autogrill la seconda volta che mi ha chiesto di comprare il gratta e vinci, non ha avuto il coraggio di guardarmi negli occhi. Salviamoci o ci stermineranno tutti!” franco antonio perrone, Fermignano (PU)