Il non-possesso

“Da quando sono un 63enne disoccupato e senza reddito, vivo pienamente le mie giornate di libertà ed ozio. Non c’è nulla di meglio che l’ozio consapevole e (in)volontario: basta accettarlo e godersela. Come diceva un mio cognato filosofo “Se hai un problema e lo puoi risolvere, affrontalo. Se non puoi fare nulla di più di quanto hai già tentato di fare, f…tene“. E me la sto godendo a fondo! Faccio ciò che voglio, consumo ciò che posso, ho una macchina di oltre 20 anni iscritta ASI che mi permette di pagare poco per assicurazione e bollo. La carico di gpl e vado a spasso con la mia gentile consorte. Consumiamo pochissimo e stiamo decisamente meglio di salute di prima. Scelgo io cosa pagare di tasse e contributi: per esempio, ho deciso di non pagare più il canone Rai, in quanto non me lo posso permettere: o mangio, o pago il tributo. Tanto, abbiamo già perso la nostra casa che andrà all’asta nei prossimi mesi. Che altro ci possono fare? Nulla, non abbiamo più nulla che ci possa essere tolto. E questa è libertà assoluta. Il non-possesso è l’arma totale contro uno Stato sanguisuga. Se ci mettono in prigione, vivremo a spese dello Stato, se siamo indigenti, come lo siamo attualmente, esistono mille rivoli di solidarietà privata che ci permettono di andare avanti. Le nostre figlie studiano all’Università con le borse di studio pienamente meritate, con voti sempre massimi ad ogni esame. Che altro chiedere? La felicità non è il consumismo, anzi, e la mia famiglia non è stata mai tanto unita. Sono un uomo felice, e soprattutto L I B E R O.” Roberto A., Massa Martana