Piazza Fontana, oggi, ieri, domani

Il 12 dicembre viene ricordata ogni anno la strage di piazza Fontana. L’ingresso dell’Italia nell’era dei depistaggi, dei servizi segreti, delle deviazioni nelle indagini. Altre bombe e altre stragi seguirono. In questo giorno la cosa più insopportabile sono le dichiarazioni dei politici in parata. Schifani “… l’auspicio che il ricordo delle vittime innocenti del terrorismo promuova la formazione in Italia di una rinnovata coscienza democratica e di una nuova cultura della solidarietà“. ChitiDoveroso oggi più che mai (perchè ieri forse no?, ndr) fare piena luce su quei fatti e stabilire la verità su quelle stragi, il futuro del nostro Paese non può essere costruito se non su una memoria comune e su valori condivisi”. Podestà, presidente Pdl della Provincia di Milano non è riuscito a dire nulla. Alcuni gruppi presenti in piazza lo hanno contestato al grido di “Fascista!“. Pisapia ha detto che “Quel giorno abbiamo perso l’innocenza, è stato il nostro 11 settembre“. Non posso che dargli ragione, ma gli stupratori sono ancora tutti in libertà.