La crisi è la loro

“La crisi è la loro. Usano questa parola come grimaldello per convincerci che siamo sulla stessa barca, che dobbiamo pagare tutti per tenerla a galla. Dimenticano che questa barca non è la nostra, non è nostro neppure il remo cui siamo incatenati. Il giocattolo è esploso in mano a loro: non sanno più dove sbattere la testa ma provano, giorno dopo giorno, a farci pagare il costo del loro fallimento.Noi non abbiamo bisogno di un nuovo governo, ma di riprenderci la nostra vita e il nostro futuro, fuori dai giochi di chi si candida ancora una volta al ruolo di partito di governo e di opposizione. Pensare l’impensabile, come condizione preliminare per tentare l’impossibile”.
John D.