Il futuro visto da un 13enne

“Mio nipote ha 13 anni, frequenta la prima liceo, studia, è bravo. Ieri l’ho sentito telefonicamente. Vive al SUD, in Puglia, 1000 km da me, Lombardia. Ieri, mi fa:
“Zio, non voglio più studiare. Non ne vale la pena. Mi piace studiare, ma non serve a nulla. Vedo i tg. Ci sono i soliti vecchi, Napolitano, ora Monti, ieri Berlusconi. E poi tutti quei cadaveri dei politici, dei sindacati, delle imprese che parlano di me, del futuro delle nuove generazioni. E poi ascolto che i giovani disoccupati sono il 30%, chi lavora di loro, non fa quello per cui ha studiato. La pensione non l’avrò. Dovrò lavorare fino a 70 anni.
Papà ha la macchina rotta e non può cambiarla. Fa i turni di notte e lavora di domenica.
Mamma torna stanca e stressata dal lavoro. Qui al SUD io non troverò mai un lavoro e non voglio andare via come te e zia. A scuola i laboratori sono chiusi perchè il Preside dice che non ci sono i soldi. Possibile che dei vecchi potranno pensare al mio futuro?
E voi adulti non fate nulla per migliorare la situazione? Mi spieghi zio perchè devo andare a scuola?”Non ho saputo rispondergli”.
Terzo Nick