La Grecia e il morto in casa

Quello che sta succedendo in Grecia succederà in Italia? Forse è solo questione di tempo. Il piano inclinato è lo stesso. I cortei di questi giorni saranno ricordati con nostalgia da chi vuole introdurre la legge Reale. La Grecia è bloccata da uno sciopero generale di due giorni proclamato dai maggiori sindacati. Ad Atene i simboli del potere bruciano per le molotov lanciate da giovani mascherati. 100.000 persone hanno manifestato nelle vie della città in un’atmosfera surreale, cimiteriale, con tutte le serrande dei negozi abbassate. La Grecia è ferma. Le banche, i caffè, i supermercati, le scuole, gli uffici pubblici, i musei, i servizi pubblici, i tribunali: tutti chiusi. I treni sono fermi nelle stazioni e le navi nei porti. La maggior parte dei voli nazionali e internazionali è stata cancellata. Il governo ha approvato il taglio dei dipendenti pubblici e nuove tasse per 7 miliardi di euro.. Papandreou, il primo ministro greco, non ha ancora introdotto la tassa sulle manifestazioni, i due euro a manifestante proposti da Maroni. Per i media la Grecia è un fatto di folclore, destinato alle pagine interne. Meno se ne parla, meglio è. Un morto in casa non piace a nessuno.