I soldi perduti dei contribuenti italiani- Marco Cobianchi

I soldi perduti dei contribuenti italiani
(11:00)

Siamo in default, ma allo stesso tempo siamo il Paese più ricco del mondo. Potenzialmente. Se venissero recuperati i soldi di sprechi, evasioni, corruzioni, attività criminali il bilancio dello Stato disporrebbe approssimativamente di 500 miliardi di euro in più all’anno. Significa che, senza chiedere alcun sacrificio ai cittadini, il debito pubblico sarebbe azzerato in 4 anni. Nessuno ha i nostri numeri. Il problema è quindi prima politico che economico. Marco Cobianchi è un giornalista economico. Ha fatto un viaggio nell’Italia dei soldi di Stato regalati come caramelle a aziende inesistenti o in procinto di fallire. Una voragine su cui non esistono controlli.

Intervista a Marco Cobianchi, giornalista e autore del libro “Mani Bucate:

Sussidi pubblici inneficaci (espandi | comprimi)
Saluto gli amici del blog di Beppe Grillo, mi presento, sono Marco Cobianchi e sono un giornalista, lavoro a Panorama e mi occupo di economia ho appena pubblicato un libro che si intitola “Mani bucate” è la prima inchiesta che è stata realizzata in Italia sull’incredibile mondo degli aiuti di Stato alle imprese private, soldi che, dalle casse dello Stato, finiscono alle casse delle imprese.

FIAT, 121 milioni di sussidi pubblici (espandi | comprimi)
Tra le centinaia di casi che racconto in “Mani bucate“, uno mi ha fatto sobbalzare sulla sedia, si tratta della Stm un’azienda italo-francese che ha ricevuto in un solo anno circa 1 miliardo e 124 milioni di Euro di sussidi pubblici, metà dei quali circa dall’Italia, e metà circa dalla Francia. Questi soldi sono serviti per cambiare il business della Stm,

Lo Stato finanzia la mafia (espandi | comprimi)
I controlli non esistono, l’Olaf che è un organismo europeo che dovrebbe controllare le irregolarità, dice che nel solo 2009 sono state le irregolarità italiane 1491 e hanno coinvolto capitali per 422,9 milioni di Euro, la possibilità di recuperare questi soldi è praticamente inesistente perché secondo l’Olaf gli stati membri, cioè gli stati europei perseguono solo il 7% dei casi sospetti.