Il delatore

Le liste di proscrizione di Silla, gli elenchi pubblici di persone che chiunque poteva uccidere, i cui beni venivano confiscati e i discendenti esclusi da ogni carica statale, sembreranno una carezza quando i comuni renderanno note le liste dei contribuenti. Si affermeranno due figure che in Italia hanno sempre trovato spazio e humus: il delatore e il ricattatore. Potrai denunciare in forma anonima il vicino di casa che ti sta sui coglioni, qualcosa il Fisco trova sempre e avrai la soddisfazione di rovinarlo. L’elettricista che non ha fatto la fattura al piccolo imprenditore di tua conoscenza sarà alle tue dipendenze in modo gratuito per sempre, altrimenti lo denuncerai ed Equitalia lo farà finire in mezzo a una strada. Le delazioni e i ricatti sono però accompagnati da rancori e vendette. Se non puoi prendertela con l’Agenzia delle Entrate, puoi però ripagare il delatore in mille modi, con una contro delazione ad esempio, o incendiandogli la macchina. Il delatore può mantenere (a fatica) l’anonimato nelle grandi città, ma nei paesi è impossibile. I Comuni sono i beneficiari delle delazioni, dovrebbero incassare il 100% delle tasse evase. Il sindaco, di solito molto ben informato sugli evasori che spesso conosce personalmente, può diventare un maxi delatore e risanare il bilancio prima di finire dentro un sacco zavorrato nel fiume più vicino. Diciamocelo, questa storia delle liste è una presa per i fondelli, uno strumento di distrazione, un risveglio dei peggiori istinti, un tentativo di divisione sociale e di caccia all’untore. Il ministero dell’Economia e delle Finanze dispone di circa 70.000 dipendenti, un numero tale da poter contare anche i peli del culo dell’ultimo contribuente. Non ha bisogno che la signora Pina si improvvisi esattrice. Quanto ci costa il carrozzone del ministero dell’Economia, quante tasse dobbiamo pagare per farci tassare?
Prima che il più piccolo comune pubblichi le nuove liste silliane, lo Stato deve pubblicare l’elenco dei beneficiari dello Scudo Fiscale, quei mascalzoni che hanno evaso TUTTO e sono stati condonati con il solo 5%. A pensar male si fa peccato, ma i nomi in quella lista potrebbero essere anche di politici, imprenditori, banchieri, mafiosi. Va pubblicata per scacciare ogni cattivo pensiero da parte dei contribuenti onesti e anche per un altro motivo. La lista potrebbe essere usata per ricattare gli Scudati. Renderla di pubblico dominio è un atto di pulizia e di giustizia sociale. Chi può la invii a Wikileaks e a questo blog.
Ps: la mia dichiarazione dei redditi è pubblica e riportata regolarmente sui giornali.