Il coperchio è saltato

“Bombe carta e fumogeni davanti a Montecitorio. E’ l’inizio della fine. Qualcuno aveva ipotizzato che la rivolta sarebbe scoppiata se la povertà avesse raggiunto una fascia più larga di persone. E’ accaduto siamo diventati tutti poveri. Ma guardatevi in giro: chi prende uno stipendio statale è un miracolato. E’ vero, è tartassato alla fonte e la famiglia monoreddito ha perso ogni detrazione ma può ancora contare su uno stipendio anche se non sa per quanto tempo ancora. Le piccole e piccolissime imprese sono al collasso: io che ne faccio parte regalo i miei guadagni alle banche con gli interessi sugli anticipi fatture ed ogni giorno mi chiedono il rientro perchè i ritardi dei pagamenti da parte degli enti ha superato il limite della decenza. Per noi l’ultimo stipendio è in ritardo di 4 mesi ed il futuro è nero come la seppia. Chi lavora nel privato è uno schiavo per pochi euro al mese e passa da un lavoro ad un altro solo per tirare a campare. La scuola è nel caos e se vuole stanziare una somma solo per comprare delle sedie deve fare i conti con la Gelmini. Le forze dell’ordine, i comuni, gli enti, le asl, gli ospedali sono tutti depauperati ed i servizi che dovrebbero assicurare non esistono più. Intanto continuano sprechi, corruzione e pagamenti di generosi stipendi a personaggi che dovrebbero ricevere solo calci in culo puntuali a fine mese. Il sistema pensionistico salterà ed i giovani senza occupazione si troveranno ancora di più col culo per terra. Che volete di più? La povertà è arrivata ed ora bisogna solo capire chi è il vero nemico altrimenti la guerra scoppierà solo tra noi poveri.”
Bruno P.