La Cina e il petrolio del Darfur – Massimo Alberizzi

La Cina e il petrolio del Darfur
(05:30)

In Libia sta finendo una battaglia per il petrolio. In Iraq si è conclusa qualche anno fa. In Sudan si sta combattendo ora, il mancato intervento della NATO o di forze consistenti dell’ ONU è dovuto all’ accordo petrolifero tra il governo sudanese e la Cina che ha impedito la destituzione e la cattura del presidente sudanese e a ogni intervento per porre fine alla guerra civile. La Cina può, quando vuole, mettere il veto all’ ONU.
E’ più facile bombardare la Libia di Gheddafi e invadere l’ Iraq di Saddam Hussein che confrontarsi con una grande potenza come la Cina.
Il petrolio sta finendo e chiunque lo possegga è di fatto diventato un obiettivo militare.

Intervista a Massimo Alberizzi, corrispondente dall’Africa per Il Corriere della Sera:

Massacro senza fine nel Darfur (espandi | comprimi)
Sono Massimo Alberizzi e lavoro a Il Corriere della Sera, lavoro dall’Africa, sono il corrispondente dall’Africa e dal Corno d’Africa. Perché in Sudan ci sono gli interessi stranieri è abbastanza semplice, perché è un paese dove c’è moltissimo petrolio. Il rapimento del cooperante di Emergency è avvenuto in Darfur dove il petrolio non c’è…

La Cina padrona del Sudan (espandi | comprimi)
La Cina appoggia il governo di Khartoum perché la Cina ha fortissimi interessi in Sudan, ha interessi petroliferi, le concessioni petrolifere sono date ai cinesi e quindi la Cina ha difficoltà a intervenire in Darfur. La Cina è presentissima in Sudan perché le concessioni petrolifere sono cinesi la maggior parte.