La maggioranza silenziosa

La prima gallina che canta ha fatto l’uovo. La Marcegaglia degli inceneritori ha invocato la discesa in campo della “maggioranza silenziosa” “E’ venuto Il momento che la maggioranza silenziosa di questo Paese che vuole la Tav, le infrastrutture, si faccia veramente sentire, perche’ altrimenti si fa sentire solo la minoranza rumorosa ed in malafede“. La maggioranza silenziosa ha già fatto sentire la sua voce con i referendum. Il festoso banchetto, la tavola imbandita con 6/7 centrali nucleari pagate dai contribuenti per decine di miliardi e incassate dalla Confindustria non c’è più. E neppure la lucrosa gestione dell’acqua pubblica da parte degli industriali assistiti. Il ponte sullo Stretto è diventato una chimera. Rimangono le Grandi opere Inutili finanziate dallo Stato, come la Tav e la Gronda in Liguria. Devastazioni del territorio e cemento a carico dei contribuenti. La Confindustria dei Concessionari di Stato alla Benetton con le autostrade o alla Marcegaglia con gli inceneritori pagati in bolletta con il CIP6 vuole una sola cosa, i soldi pubblici. Senza andrebbe in asfissia. Il capitale di rischio in Italia ce lo mette lo Stato, i cittadini che pagano le tasse, operai, impiegati, piccoli imprenditori, sono loro la “maggioranza silenziosa“. E a questi la Marcegaglia chiede ancora soldi. La Confidustria con il piattino in mano fa però la voce grossa. “Molto grave quanto dichiarato da Grillo: ‘‘Ha detto che quelli erano degli eroi, mentre quelli erano dei delinquenti. I veri eroi sono gli agenti di polizia“. È falso e ne risponderà nelle aule giudiziarie. I miei eroi sono i cittadini che combattono con le armi della democrazia questo sistema marcio dalle fondamenta, come la popolazione valsusina. La Marcegaglia ha aggiunto “Noi imprenditori, i lavoratori, le banche, dobbiamo dire: adesso basta, ci siamo stufati. Dobbiamo velocemente decidere un giorno in cui chi crede nella crescita di questo Paese, dica basta“. Su questo siamo d’accordo. Dobbiamo dire basta agli imprenditori con le pezze al culo che depredano le risorse del Paese. Ieri, tanto per cambiare, sono stati condannati in primo grado Sergio Cragnotti e Cesare Geronzi a nove e quattro anni di carcere per il crac da 1.125 milioni di euro della Cirio. Chi risarcirà i risparmiatori? La Confindustria? Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.