Los Indignados y Beppe Grillo

Los Indignados y Beppe Grillo
(03:30)

Sono arrivato a Barcellona per la mia tournée e ho trovato piazza Catalunya piena di ragazzi che chiedevano un cambiamento radicale dell’attuale modello di (sotto) sviluppo e la partecipazione diretta alla democrazia. Ho sentito aria di casa. La rivoluzione dolce spagnola è nata a Puerta del Sol a Madrid e si è diffusa subito in tutta la Spagna, da Valencia a Siviglia a Santiago. I ragazzi sono chiamati “Los indignados“, gli indignati, ma il loro nome è “Movimiento 15-M“, dal 15 maggio, il giorno in cui è nata la protesta. Non si riconoscono in alcun partito. Non vi ricordano qualcosa?
Un giornale spagnolo ha fatto un raffronto tra il “Movimiento 15-M” e “El Movimiento 5 Estrellas” in Italia. Si sono sviluppati entrambi su Internet, sono formati in prevalenza dalle giovani generazioni che non vedono prospettive per il loro futuro, si chiamano Movimento tutti e hanno un 5 tutti e due nel nome (“Gimme five!“), vogliono una riforma del sistema elettorale, l’abolizione di leggi ingiuste, l’esclusione degli indagati dalle liste elettorali, il divieto di finanziamento ai partiti, rifiutano il monopolio della politica da parte dei due partiti maggiori, i loro Pdl e Pdmenoelle, che sono il Psoe e il Pp, sono contro l’ologarchia dei partiti e per una democrazia partecipata.
Domenica ci sono le elezioni amministrative in Spagna, ma giornali e televisioni parlano solo delle nuova rivoluzione spagnola. I politici sembrano diventati di colpo relitti del passato, statue di cera del museo di madame Tussaud.
La rivoluzione dal basso ha superato Gibilterra ed è arrivata in Spagna dai Paesi del Maghreb. In Islanda e in Italia sta facendo da tempo le prove generali e il contagio potrebbe espandersi in tutta Europa. Il 2011 potrebbe diventare come il 1848, quando le vecchie istituzioni vennero travolte e la “questione sociale” divenne parte della politica.. Può essere che in futuro questo periodo sia citato con frasi come “E’ successo un duemilaundici!” come oggi si dice “E’ successo un quarantotto!“. Nel 1848 la rivoluzione avvenne, quasi istantaneamente, in tutta Europa, da Vienna a Berlino, da Budapest a Parigi. Gli storici definiscono il ’48 un fenomeno di “sincronizzazione storica“. Un momento in cui tutto cambia ovunque senza spiegazioni apparenti. Un mondo nuovo sta nascendo, l’indignazione è il suo carburante. Un indignado aveva un cartello ben visibile: “E’ il sistema che è contro di noi, non noi contro il Sistema“. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.

Ps. Si ringraziano per la realizzazione del video: italiaes.org e espatriati.it
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