Sardegna senza pace


“Nei prossimi mesi dovrebbero essere installati cinque radar militari, di produzione israeliana, su altrettanti promontori lungo la costa occidentale della Sardegna. I siti individuati dalla Guardia di Finanza, il corpo scelto per questa operazione, sono, da sud a nord, Capo Sperone nell’isola di Sant’Antioco, Capo Pecora nella parte che ricade sotto il comune di Fluminimaggiore, Punta Foghe nel territorio comunale di Tresnuraghes, Capo Falcone a Stintino e Punta Scomunica all’Asinara. I radar dovrebbero entrare a far parte di una rete di diciassette installazioni sparse in tutta Italia, per dar vita a un muro elettromagnetico a difesa della Fortezza Europa. Ma difendersi da chi? Questi radar saranno in parte adoperati per combattere le migrazioni dalle coste del nord Africa a quelle del sud Europa. Permetteranno di intercettare le barche di migranti a svariati km dalle coste ancora in acque internazionali, dove quindi sono concessi i respingimenti a mare, operazioni che causano migliaia di morti. D’altra parte questa rete elettromagnetica si prepara ad essere d’appoggio alle guerre neocoloniali che l’occidente ha intenzione di proseguire nel nord africa e rappresenta una militarizzazione ulteriore di un territorio già occupato e massacrato dalle servitù militari. I radar avranno naturalmente anche delle ricadute a livello paesaggistico, naturalistico, economico e sanitario. Infatti non è difficile pensare che un traliccio bianco di trenta metri non sia l’attrattiva di cui vuole godere un turista, flora e fauna patiranno moltissimo l’inquinamento.” eva a.