Una casa per Gabriel


“Caro Beppe Grillo,
ad Imperia non c’è un politico che abbia il coraggio di partecipare alla manifestazione del 14 maggio in ricordo del piccolo Gabriel Petersone, ucciso ferocemente e brutalmente dalla madre lettone e dal convivente Paolo Arrigo di Imperia. Nessuno vuole fare un discorso alla città d’Imperia sui diritti dei bambini, su come per salvare questa barca alla deriva, bisogna partire da piccole e preziose perle che sono i nostri figli, i figli di tutti. Nessuno vuole compromettere delicati equilibri di strani potentati! Siamo un gruppo di donne. Ci siamo conosciute su Facebook nel gruppo di discussione sul caso del piccolo Gabriel Petersone, ucciso dopo infiniti maltrattamenti (spappolamento della milza, fegato, lividi, bruciature di sigarette). Aveva 17 mesi! La madre, Elizhabete Petersone, di origine lettone, ed il convivente, Paolo Arrigo d’Imperia, sono stati condannati a 11 anni per maltrattamenti con la morte del soggetto. Dopo aver visto in tv (Quarto Grado, puntata del 21 gennaio 2011) il video del piccolo Gabriel pieno di lividi, con il labbro rotto, con l’angoscia negli occhi costretto a ripetere quello che gli diceva Arrigo, ed aver sentito che questo bambino era picchiato da tempo, ci siamo interrogate: ma nessuno ha visto nulla, nessuno ha denunciato? La risposta è stata molti sapevano, ma nessuno ha fatto nulla! Era un bambino e poteva essere salvato! Allora abbiamo creato un comitato: “Una Casa per Gabriel” e scritto alle istituzioni, in primis, al Comune d’Imperia ed a chi si occupa dei minori: abbiamo chiesto una manifestazione in onore del piccolo Gabriel dimenticato troppo presto per la paura che qualcuno cominciasse ad investigare se altri fossero responsabili (dall’ospedale dove il bambino era stato ricoverato un mese prima per un braccio rotto, agli assistenti sociali che dovevano appurare che fosse stato un incidente e non un altro). Nessuno ci ha risposto, se non dopo insistenze, una lettera diplomatica, ci hanno detto che le nostre domande erano interessanti, ma che la manifestazione potevamo organizzarcela noi. Così abbiamo fatto, da sole, ognuna in città diverse, ognuna con lavoro e figli, abbiamo organizzato la manifestazione, abbiamo pagato di tasca nostra i manifesti, le fiaccole e tutto il resto, perchè noi in questa cosa ci crediamo! Perchè Gabriel non doveva morire nell’indifferenza di tutti con il corpo seviziato e l’anima rubata! In questi giorni sono stati pubblicati gli articoli sui giornali: Sanremo news, La Stampa, Il Secolo XIX, sulla nostra manifestazione. Ma purtroppo siamo sempre sole e vorremmo che tu regalassi a Gabriel la Tua presenza la sera del 14 maggio ad Imperia. Se non puoi venire parla di questa storia all’italiana sul tuo blog, denuncia il deserto lasciato dai nostri miseri politici.” Sara Amighetti
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