Gli spari sopra

Le strade sono piene di uomini armati. Sono tra noi. Sono tanti. Così tanti da essere invisibili. Esco di casa. Davanti al supermercato una guardia giurata, pistola, giubbotto anti proiettile. All’angolo, la banca, uomo armato, basco blu, osserva prima a destra, poi a sinistra, sospettoso. Accelero il passo verso la metropolitana. Prima c’è l’ambasciata di un Paese lontano, vicino al portone una camionetta dell’esercito con il motore sempre acceso. Un soldato ha il mitra bene in vista, puntato verso il basso. Sarà carico? E se gli parte una sventagliata?
Uscita della metropolitana. Scale mobili, la vista del cielo che appare lì in alto. Subito, nella piazza, una macchina della Polizia e due dei carabinieri, affiancate una all’altra. Quattro poliziotti e dieci carabinieri armati di tutto punto. Uno fuma una sigaretta. Una sirena, un’auto lampeggiante con altri uomini armati delle Forze dell’Ordine diretti verso un probabile disordine. Tiro dritto, nel viale, tra i negozi, incrocio due guardie municipali armate che parlano tra loro e un vigile con un manganello bianco e una pistola nel fodero. Attraverso l’incrocio, ancora due banche, ancora due guardie giurate di sentinella imbottite di armi. In coda al semaforo, un cellulare dei carabinieri, al verde riparte. Non era per me. Tre uniformi grigie della guardia di Finanza appaiono tra i clienti di un negozio. Altrove la guardia di Finanza non è armata, in Italia lo è.
Ho percorso, escluso il tratto della metropolitana, non più di 600 metri e ho visto più uomini armati che in un film d’azione. Faccio il conto a memoria. Tre guardie giurate, due militari, otto carabinieri, sei poliziotti, tre guardie di Finanza, un vigile, due guardie municipali per un totale di 24. Una pistola o un mitra ogni 25 metri. Il tutto nelle giornate normali. In quelle eccezionali invece, che si alternano con sempre con maggior frequenza, una alla settimana ormai, insieme alle manifestazioni e agli eventi centinaia di uomini si aggirano con caschi, manganelli e pistole nelle vie e nelle piazze. In quelle giornate luminose di democrazia, con lo Stato schierato a proteggerci, la percentuale di armi è almeno di una al metro quadro.