Bebe, il pipistrello

Mortizia Moratti ci aveva avvertiti da tempo. Di lei e suo figlio, nelle notti di Milano, travestiti, nei quartieri malfamati della città. In esplorazione tra Quarto Oggiaro e via Padova. Stan Laurel e Charles Bronson. “Ho aspetti che uno non immagina. Sa quante volte mi sono travestita e con mio figlio Gabriele, travestito pure lui, siamo andati di notte in giro per le vie a rischio di Milano, dove c’è droga, prostituzione, delinquenza, per capire che cosa succede veramente e poi prendere provvedimenti?“. E’ stata sincera. L’adorazione per il bel Gabriele e il suo cuore di mamma l’hanno tradita. Dopo la soffiata non ci è voluto molto per scoprire l’identità segreta di Mortizia e figlio: sono Batman e Robin. Lui Batman, lei Robin. Dopo le scorribande notturne il duo delle meraviglie si rifugiava nella Bat Caverna di via Ajraghi 30. Un luogo insospettabile, all’apparenza innocui laboratori industriali. Un nascondiglio perfetto per sfuggire agli approcci notturni, così frequenti verso i travestiti da parte di milanesi in cerca di avventura. Gabriele, detto Bebe, si è ispirato all’ultimo film di Batman: “Il cavaliere oscuro” per modellare l’area di 447 metri quadri. Un piano interrato costruito con l’utilizzo di cemento armato speciale con botola motorizzata, ring da pugilato, poligono da tiro, una piscina salata con ponte levatoio, vasca idromassaggio, bagno turco. Per il riposo dopo le imprese notturne, immense camere da letto e una cucina superaccessoriata.
Bebe è un duro. Famosa la sua scazzottata con Eddie Irvine nel locale Hollywood per la quale è aperto un processo per lesioni gravi per entrambi. Ama indossare capi di abbigliamento con sulla schiena la Croce di Ferro germanica dei motociclisti “One per cent“. La Bat Caverna è stata costruita nel silenzio generale. Palermo a Milano gli fa una sega. La legge però non guarda in faccia a nessuno. Neppure a Batman che è stato iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di presunte violazioni edilizie. La mamma è comunque sempre la mamma, meglio ancora se è sindaco e ha fatto approvare il nuovo Piano del Territorio. “Quando il Piano di Gestione del Territorio sarà in vigore, in zone come quella di via Ajraghi, definite ‘Ambiti di rinnovamento urbano’, cadranno molti vincoli. Basterà una semplice domanda al Comune… ma sempre pagando gli oneri dovuti e dimostrando che sono state fatte le bonifiche necessarie“, parole e musica di Carlo Masseroli, Assessore allo Sviluppo del Territorio di Milano. Mortizia per zittire le eventuali malignità ha detto:”Non mi occupo di mio figlio“.