L’anno che verrà


Per arrivare all’alba non c’è altra via che la notte. Kahlil Gibran
“Se solo venti anni fa qualcuno ci avesse detto in che modo avremmo festeggiato l’arrivo del 2011 lo avremmo rinchiuso in un manicomio. Chi poteva pensare che gli stipendi e le pensioni si sarebbero bloccati, che tutte le lotte sostenute per raggiungere una dignità nel lavoro sarebbero state cancellate e gli operai consegnati proprio dai sindacati a mastro Titta? Che avremmo avuto al governo indagati per mafia, ladri e deficienti che si sarebbero spartiti tutte le risorse, arricchendosi come porci mentre il Paese precipitava nella miseria? Che i nostri figli laureati avrebbero dovuto emigrare perché colpevoli di essere troppo colti, perché l’intelligenza, il sapere, la conoscenza sono cose dannose per un governo di scemi e mafiosi? Chi avrebbe detto che i figli dei PARTIGIANI si sarebbero fatti sottomettere e che il coraggio di lottare si sarebbe trasformato in rassegnata umiliazione? Chi avrebbe detto che la Patria di Leonardo, Michelangelo, Francesco d’Assisi, sarebbe stata derisa dal mondo intero per colpa di una brutta copia del duce che la dirige? Chi avrebbe detto che un Paese nobile e bello, ricco di storia e di tradizioni avrebbe fatto vergognare i suoi figli migliori? Chi avrebbe detto che gli italiani non avrebbero provocato una RIVOLUZIONE per cacciare i bastardi dal potere? CHI PUO’ DIRE OGGI CHE DOMANI GLI ITALIANI NON SI RISVEGLINO E FACCIANO QUELLO CHE IN VENTI ANNI NON SONO STATI CAPACI DI FARE? CREDIAMOCI PERCHE’ QUANDO LA NOTTE E’ PIU’ NERA, L’ALBA E’ PROSSIMA! AUGURI A TUTTI.” Maria Pia Caporuscio, Roma