Il discorso di Berlusconi per la fiducia del 13 dicembre 2010

La Camera è chiusa. La giustificazione fornita dal capogruppo del Pdl, il piduista d’annata Cicchitto (tessera 2232), è stata: “Meglio non affrontare questioni delicate in Aula“. La chiusura durerà fino al 13 dicembre, Santa Lucia, quando lo psiconano terrà il suo discorso funebre. Il giorno successivo si voterà la fiducia al Governo. La mozione contro il TremeBondi non potrà quindi essere discussa mentre Pompei continuerà a crollare. I deputati potranno godersi un super ponte. La neve promette bene in tutte le principali località turistiche. Il rientro a Roma sarà allietato dal pensiero delle prossime festività natalizie. La Camera è stata chiusa per evitare un dibattito, ma se non si dibatte a cosa serve la Camera? Le “questioni delicate” è meglio lavarle in casa, come i panni sporchi, il Paese ne sarebbe turbato. La leggerezza con cui si chiude un ramo del Parlamento per verificare a porte chiuse la tenuta del Governo ha dell’incredibile. I cittadini sono stati espropriati prima dalla scelta del candidato e ora dello stesso Parlamento. C’era una volta l’Aventino con i socialisti che sceglievano di abbandonare le Camere per protesta contro il regime fascista. Oggi non è rimasta neppure la soddisfazione di lasciare l’aula. Fede e Minzolini sono all’opera per scrivere il discorso dello psiconano. Il blog è in grado di dare qualche anticipazione.
“Quando io penso a questi signori (l’opposizione, ndr) , mi ricordo degli strateghi… mentre noi mangiavamo ovunque nel Paese, facevano la strategia con gli spillini elettorali sulla carta geografica. Ma quando poi si tratta di casi al concreto, al posto di comando e di responsabilità si vedono le cose sotto un altro raggio e sotto un aspetto diverso. Eppure non mi erano mancate occasioni di dare prova della mia energia. Non sono ancora stato inferiore agli eventi. Ho liquidato in poche ore una rivolta degli studenti, ho liquidato in pochi giorni la spazzatura di Napoli, in quarantott’ore ho comprato una decina di parlamentari. Questi gesti di energia, e quest’ultimo, che stupiva persino il Sgretario di Stato di una nazione amica (Hillary Clinton, ndr), stanno a dimostrare che non è l’energia che fa difetto al mio spirito. Ho detto: “Voglio che ci sia la pace per il popolo italiano“; e volevo stabilire la normalità della vita politica. Ma come si è risposto a questo mio principio? Prima di tutto, con la secessione di Fini, secessione anticostituzionale, nettamente rivoluzionaria. Poi con una campagna giornalistica durata nei mesi, campagna immonda e miserabile che ci ha disonorato per mesi. Le più fantastiche, le più raccapriccianti, le più macabre menzogne sono state affermate diffusamente su tutti i giornali! Si facevano inquisizioni, si inventava, si sapeva di mentire, ma si mentiva. Tuttavia io continuo nel mio sforzo di normalizzazione e di normalità. Reprimo l’illegalismo. A tutto questo, come si risponde? Si. risponde con una accentuazione della campagna. Si dice: il berlusconismo è un’orda di ladri accampati nella nazione; è un movimento di banditi e di predoni! Si inscena la questione morale, e noi conosciamo la triste storia delle questioni morali in Italia. Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l’arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il berlusconismo non è stato che escort e Grande Fratello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa! Se il berlusconismo è stato un’associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se l’Italia di oggi è il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l’ho creato con una propaganda che va dalle stragi di Falcone e Borsellino ad oggi.
In questi ultimi giorni non solo i berlusconiani, ma molti cittadini si domandavano: c’è un Governo? Perché la Camera è chiusa? Ci sono degli uomini o ci sono dei fantocci? Questi uomini hanno una dignità come uomini? E ne hanno una anche come Governo? Io ho voluto deliberatamente che le cose giungessero a quel determinato punto estremo, e, ricco della mia esperienza di vita, in questi mesi ho saggiato il Pdl; e, come per sentire la tempra di certi metalli bisogna battere con un martelletto, così ho sentito la tempra di certi uomini, ho visto che cosa valgono e per quali motivi a un certo momento, quando il vento è infido, scantonano per la tangente. un popolo non rispetta un Governo che si lascia vilipendere! Il popolo vuole specchiata la sua dignità nella dignità del Governo, e il popolo, prima ancora che lo dicessi io, ha detto: Basta! La misura è colma! Allora viene il momento in cui si dice basta! Quando due elementi sono in lotta e sono irriducibili, la soluzione è la forza. Non c’è stata mai altra soluzione nella storia e non ce ne sarà mai. Ora io oso dire che il problema sarà risolto. Berlusconismo, Governo e Partito, sono in piena efficienza. Signori! Vi siete fatte delle illusioni! Voi avete creduto che il Pdl fosse finito, il Governo è abbastanza forte per stroncare in pieno definitivamente ogni opposizione. L’Italia vuole la pace, la tranquillità, vuole la calma laboriosa. Noi, questa tranquillità, questa calma laboriosa gliela daremo con l’amore, se è possibile, e con la forza, se sarà necessario. Voi state certi che nelle quarantott’ore successive a questo mio discorso, la situazione sarà chiarita su tutta l’area. Tutti sappiamo che ciò che ho in animo non è capriccio di persona, non è libidine di Governo, non è passione ignobile, ma è soltanto amore sconfinato e possente per la patria.”