La coscienza dei poliziotti


Gli ordini sono ordini solo se non vanno contro la nostra coscienza. Non si possono picchiare persone inermi, colpirle con manganelli e calci mentre sono a terra perché lo ha detto il signor tenente. Chi ha dato gli ordini del massacro del G8 di Genova è colpevole esattamente come coloro che li hanno eseguiti. E’ necessario, lo ripeto ancora una volta, un codice identificativo sui caschi come nel resto d’Europa.
“Ciao Beppe, l’altra sera sono venuto a vedere il tuo spettacolo a Tor di Quinto e l’ho trovato sempre interessante. C’è solo una cosa che non mi è piaciuta: quando hai parlato dei poliziotti che non si rifiutano di eseguire degli ordini. Io faccio parte dell’Esercito, ma posso ben capire il poliziotto che, magari suo malgrado, è costretto ad eseguire degli ordini o delle direttive. E’ troppo facile dire. perchè non getta il casco per terra e si rifiuta di obbedire. Bisogna, putroppo, sempre fare i conti con la realtà e la realtà è che coloro che fanno parte della polizia e delle Forze Armate hanno uno stipendio e con quello devono campare e, magari, far campare le famiglie con mogli e figli. Non è così semplice rifiutarsi di eseguire un ordine xchè le conseguenze, poi, sarebbero tante. Quindi ritengo ingiusta quella tua critica: il problema, in quest’Italia, non siamo noi o i poliziotti, il problema è chi sta sopra di noi che ti obbliga a fare determinate cose e tu non puoi rifiutarti. Se uno di noi perdesse il lavoro o subisse comunque delle conseguenze pesanti, magari rovinando quanto di buono fatto negli anni passati e rendendo vani i sacrifici, chi lo sosterrebbe? chi lo aiuterebbe? Caro Beppe, tu puoi permetterti di fare determinate cose e io, nel mio piccolo, continuerò sempre a sostenerti e a diffondere le “magagne” che scopri, ma non puoi chiedere a noi delle Forze Armate o di polizia di rifiutarci di eseguire degli ordini: non è possibile. Ciao.” M. C.