Il Calendario dei Santi Laici 2011

Calendario Santi Laici 2011
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Era senza scorta Peppino Impastato, come Angelo Vassallo. Non aveva scorta la collaboratrice di giustizia Lea Garofalo, uccisa a Milano dalla ‘ndrangheta e neppure Giorgio Ambrosoli. Lo Stato li ha lasciati al loro destino. Oggi Clementina Forleo non ha la scorta, Belpietro e Fede invece si. Il Calendario dei Santi Laici 2011 cade nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Se siamo ancora una Nazione lo dobbiamo a loro.
“Così come ogni notte la marea lava senza sosta le spiagge ed elimina le tracce del giorno precedente, gli italiani cancellano anno dopo anno dalla memoria i morti ammazzati per amore di giustizia, gli incorrotti schiacciati alla stregua di insetti importuni. Prima della morte testimoni dell’ignavia delle Istituzioni e in seguito presenze scomode per la coscienza nazionale, da dimenticare. Il cinismo di Andreotti che liquida il coraggio di Ambrosoli, consapevole del suo destino, con “Se l’era cercata” non è isolato. Non è la frase di un mostro o di un vecchio senza più freni inibitori. È il pensiero di molti. Di una massa grigia che vive grazie alla rimozione del passato per proteggere suoi interessi grandi o piccoli. L’italiano sa tenere un segreto, qualcuno chiama questo atteggiamento omertà. Centinaia di omicidi e decine di stragi dal dopoguerra non hanno ancora un mandante. Quanti sanno e rimangono in silenzio? Il paradosso delle verità inaudite (e inascoltate) sulle stragi di Stato dei mafiosi dal carcere e delle amnesie di ex ministri e ex presidenti della Commissione Antimafia, come Martelli e Violante, è la fotografia di una Nazione che vive nell’oblio e grazie all’oblio. L’italiano è sempre solo di fronte al Potere, un’entità semidivina, tollerante con chi si inchina ad essa o ci convive, ma implacabile con chi la contrasta. Per il quinto anno consecutivo il calendario dei Santi Laici ricorda i nostri caduti, dai bambini del treno 904, il treno di Natale del 1984, ad Angelo Vassallo, sindaco di Pollica, massacrato perchè proteggeva l’ambiente in cui era nato. Morto perchè solo. Un giudice ha affermato che la Seconda Repubblica è nata su pilastri di sangue, ma quel sangue si è subito asciugato nella memoria collettiva. Ed è questo che nutre il Potere, non il suo esercizio criminale, il timore che incute, i mezzi di cui dispone, ma l’indifferenza degli italiani.” Beppe Grillo