La supercazzola

Tognazzi e la supercazzola al vigile
(01:43)

Il linguaggio politico ha perso contenuto, ma ha acquistato in compenso una forma propria, nuova e incomprensibile, favolistica. Se non capisci ti senti tu l’ignorante, non quello che ha appena sparato la supercazzola. Ma cos’è una supercazzola? Come si riconosce?
Definizione di supercazzola: “Parola composta due elementi della lingua italiana: il prefisso super e il sostantivo cazzo. La struttura linguistica fondamentale su cui si fonda è quella della parola macedonia, in cui si accostano termini o parti di termini diversi con la creazione di una confusione semantica.”
Esempio: supercazzola storica di Tognazzi/Mascetti in “Amici miei“:
Uomo: “Mi scusi, lei…?
Mascetti: “Antani, come se fosse antani, anche per il direttore, la supercazzola con scappellamento.”
La supercazzola va detta con faccia compunta e parole scandite, acquista così più valore. Si può dire ovunque: da un palco, in un congresso, in televisione, nei giornali. Va però interpretata per i comuni cittadini e i giornalisti hanno appunto il compito di elevarla a parabola, vetta del pensiero. Insomma, di leccare il culo.
Qualche supercazzola di giornata :
Dario Franceschini:
La casa di proprietà… non più valore oggettivo perché presume la non mobilità
Vorrei che ogni anno 50 mila giovani del Nord si spostassero al Sud e viceversa
Ignazio La Russa:
Mi addolora che una casa che nella volontà di chi l’ha lasciata in eredità doveva essere destinata alla causa, sia abitata da una persona che con quella causa non c’entra
Nicola Vendola:
Invito Grillo a non scambiare l’ansia di cambiamento con l’estetica della bestemmia
La contemplazione sagace della capacità di perdere bene (della sinistra, ndr)
Dobbiamo lavorare sul territorio ed essere cosmopoliti
Umberto Veronesi:
Se oggi il nucleare fa paura è un errore politico. Fermi inventò una pila, non una bomba atomica… poi arrivò la guerra, il governo Usa realizzò la bomba e fu il capo dell’esercito americano, in totale autonomia (?) a decidere di sganciarla su una città inerme
Uolter Veltroni:
Questo Paese è dominato dal passato, che è aggrappato alle nostre gambe, e ci impedisce di correre verso il futuro
Un Paese senza valori è un guscio di anime sostanzialmente finite, un mondo di passioni tristi, una competizione senza regole
Non hai nulla da dire? Dillo con una supercazzola, funziona sempre.