PIG for ever


Il governo ha ottenuto la fiducia con 342 voti, 7 voti in più dei 335 di quando si insediò nel 2008. PIG for ever.
“Oggi l’Europa stringe i freni con i Paesi inadempienti per evitare il ripetersi del caso Grecia. Evitano tutti di parlarne, B in primis. I mercati finanziari, intanto, hanno già decretato la fine di Irlanda e Portogallo. Inutile dire ai sordi e ai ciechi che la sigla PIIGS contava anche l’Italia. Ogni Paese ha un debito, ma l’interesse che ci paga sopra varia a seconda delle garanzie che dà. Così la Germania è un buon garante e paga solo il 2,3% sul debito, ma l’Irlanda è un cattivo garante e paga il 6,8. Se non ce la farà a pagare, dovrà chiedere aiuto all’Europa. Ma se in Europa i paesi deboli aumentano e diminuiscono quelli forti, l’Unione barcolla. Per questo si chiede duramente ai Paesi peggiori come l’Italia di ridurre il loro debito di un ventesimo l’anno. Lo facciamo? No, certo. Con Berlusconi e Tremonti il debito è ancora aumentato, l’evasione fiscale è aumentata, gli sprechi della macchina politica sono aumentati, nulla è stato fatto per tagliare le spese inutili, mentre sono cresciuti i licenziamenti a cui ha contribuito anche lo stato e sono aumentati i tagli al welfare, con conseguenze recessive sulla domanda. Di sviluppo inutile parlarne. Aumenta l’insofferenza europea verso paesi mal governati come l’Italia che portano a picco tutti, perché vivono sopra le loro possibilità con scudi e condoni che svuotano le casse dello Stato e allargano il gap tra ricchi corrotti e poveri onesti.Gli imprenditori sanno che si va male e hanno paura. Ma B continua sulla sua strada di corruzione e malaffare e non farà mai riforme efficienti del fisco o della giustizia perché e il primo evasore e il primo iniquo. Che oggi li prenda o non li prenda questi 312 voti, questo andazzo non è sostenibile.” viviana v., Bologna