L’onda nera cinese


In Italia, ultimo dono dell’ex ministro Scajola (a proposito chi l’ha visto?), le trivelle si preparano a estrarre l’oro nero dal mare. Il Mediterraneo trema e tutte le nazioni che in esso si affacciano. In caso di disastro si trasformerà in un immenso lago senza vita. Mentre la BP, un tappo dopo l’altro, non riesce a fermare il flusso di petrolio nel Golfo del Messico, dall’Oriente arriva la notizia di una nuova onda nera dopo l’esplosione di due oleodotti. L’incidente è avvenuto nel porto di Dalian, in Cina. Il tratto di mare inquinato è di 1500 chilometri quadrati. Il petrolio sta dirigendosi senza ostacoli in acque internazionali. La trivellazione dei fondali marini italiani va bloccata subito. Nessuno ha il diritto di esporre gli italiani a una possibile catastrofe.