Le strade che non perdonano

Intervista a Marco Guidarini – Associazione Motociclisti Incolumi
(09:41)


Chi si muove in moto, macchina o bici è circondato da nemici mortali. Il paradosso è che, in apparenza, sono oggetti destinati a proteggerlo.Gli innocenti guardrail sono in realtà ghigliottine per i ciclisti e arieti perforanti per gli automobilisti, i pali segnaletici scontri mortali. Poi rimangono i mazzi di fiori che costeggiano le nostre strade in ricordo dei caduti. Fateci caso, sono ormai ovunque. Fanno parte del paesaggio italico. Le foto dei defunti e i fiori di plastica sono gli unici, veri segnali che avvertono il viaggiatore dei pericoli. L’Italia si era impegnata a dimezzare gli incidenti mortali con la UE. Non ci è riuscita. Oltre al danno anche la beffa: sarà sanzionata. Più muori, più paghi.
Intervista a Marco Guidarini, Associazione Motociclisti Incolumi

Buongiorno, sono Marco Guidarini e sono un medico traumatologo e un appassionato di moto, di moto da corsa, ma faccio anche tanti chilometri su strada. Sono il presidente dell’Associazione Motociclisti Incolumi, un’associazione nata nel 2003 per prevenire gli incidenti stradali, quindi per diffondere cultura tra chi va in moto, un’attività, uno sport bellissimo. In Italia ancora vengono costruite strade contro ogni criterio di ergonomia e di riserva di sicurezza, all’estero già da anni costruiscono le cosiddette “forgiving roads” , strade che perdonano l’errore umano, in Italia si continuano a costruire le “no-forgiving roads“, strade che non perdonano il minimo errore umano.

Ergonomia: termine sconosciuto ai costruttori di strade ( espandi | comprimi)
Siamo in Toscana, nel sud della Toscana, precisamente in Val d’Orcia, dove possiamo in un giro tra le strade frequentatissime dai motociclisti osservare alcuni panorami bellissimi, ma anche alcuni “black points“, punti infrastrutturali che denotano dei pericoli.

Ostacoli killer ( espandi | comprimi)
Qui vediamo un altro esempio di pericolo, di causa di incidente, di incoscienza ergonomica, praticamente c’è un innesto da una strada che viene da Siena che si immette in un tratto rettilineo dove ovviamente le automobili raggiungono una velocità notevole.

Strade più sicure ( espandi | comprimi)
Questo appello l’ho fatto quindi ai motociclisti ma anche gli automobilisti, perché sulle strade abbiano il giudizio, la cultura di prevenire anche all’incoscienza infrastrutturale e anche all’incoscienza ovviamente di errori di guida che purtroppo sono sempre possibili anche ai piloti più esperti.