Il MoVimento 5 Stelle “non si piglia i soldi”

Il MoVimento 5 Stelle “non si piglia i soldi”
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Se non puoi combattere le idee, diffama chi le diffonde. E’ una vecchia tecnica, diffusa nei regimi.
Il giornale on line Il Tempo.it ha pubblicato un articolo a firma di Fabrizio dell’Orefice dal titolo: “Grillo si piglia i soldi“, seguito da sottotitolo: “Ha combattuto il finanziamento pubblico, ora gli spettano due milioni. E Beppe si guarda bene dal gridare che li restituirà allo Stato“. Il giornalista affonda il colpo: “E ora? Che fa? Che fa Beppe Grillo? Se li piglia o no questi maledetti soldi pubblici? E già il comico genovese accederà al finanziamento pubblico ai partiti. … il movimento di Grillo che si chiama Cinque Stelle dovrebbe ottenere circa 1,7 milioni per la prossima legislatura (circa 340mila euro all’anno). E ora che fa? Riscuote l’assegno o lo restituisce?… Sui rimborsi elettorali va detto che è sempre stato piuttosto ambiguo. Beppe, per esempio, ha condotto campagne molto aggressive contro il finanziamento pubblico all’editoria. Battaglia che fu l’asse centrale del V-day seconda versione. Ma proprio sui fondi ai partiti o ai movimenti il leader del movimento anti-casta è sempre stato piuttosto vago. A tratti ambiguo. Non altrettanto i suoi… E adesso che faranno?“.
E già“, come dice Fabrizio, che fine faranno i soldi pubblici dati al MoVimento 5 Stelle, tutti in donne e coca? Voglio dare una risposta alla sua curiosità morbosa e, immagino, a quella del suo editore Domenico Bonifaci.
Ho fatto inviare da uno studio legale al direttore del Tempo.it, Mario Sechi, una lettera con richiesta di rettifica, in cui spiega:
– fin dal 26 marzo 2010 – prima, quindi, delle recenti consultazioni elettorali regionali – sono state pubblicate sul blog di Beppe Grillo, in particolare all’indirizzo http://www.beppegrillo.it/2010/03/i_soldi_trasfor/index.html, le dichiarazioni autografe dei cinque candidati del MoVimento 5 Stelle attraverso le quali essi esprimono con estrema chiarezza la volontà di non riscuotere ed, anzi, di “lasciare allo Stato“, i cosiddetti rimborsi elettorali;
– il personale pensiero di Beppe Grillo è altrettanto chiaramente esposto nel messaggio postato al medesimo indirizzo lo stesso giorno;
– quest’ultimo, in ogni caso, non avendo preso parte alle recenti elezioni e non rivestendo alcun ruolo istituzionale all’interno del MoVimento 5 Stelle – men che meno rappresentativo dello stesso, dal momento che il MoVimento, come potrà ricavare dalla lettura delle regole che lo governano, pubblicate fin dalla sua prima apparizione, all’indirizzo http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Regolamento-Movimento-5-Stelle.pdf non rappresenta un soggetto giuridico distinto cui possano essere riconosciuti rimborsi di sorta – non avrebbe alcun titolo a ricevere i predetti contributi o, per usare le parole del Suo cronista, a “pigliarsi i soldi“.
I soldi li “pigliano” i partiti e i giornali che accedono ai contributi per l’editoria, non il MoVimento 5 Stelle.