Il politico “di leva”


Il politico “di leva” è il politico del futuro. Presta servizio civile per poi ritornare alla sua professione.
“Attualmente ogni candidato deve farsi conoscere per avere consensi ed essere eletto, creando così un personaggio politico.Questo protagonismo porta ad accentrare l’attenzione sul soggetto diminuendo l’importanza della strategia politica del partito e delle finalità prefisse.Per uscire da questa situazione stagnante … bisogna spostare l’attenzione dal candidato alla proposta politica. I candidati devono diventare degli strumenti come anche la formazione che li propone, perché il vero protagonista deve essere il Fine che si vuole perseguire … , quindi il “Programma” che attualmente è relegato in una posizione subalterna e sfugge all’attenzione dei cittadini. Il MoVimento 5 Stelle non si preoccupa di presentare personaggi noti o valenti politici, ma mette in evidenza le forti proposte nate da reali esigenze e candida coloro che sentono queste esigenze come ragione di vita, coloro che devono poi dare gambe a queste proposte, ma con il limite che una volta eletti hanno vita politica breve per lasciare il posto a nuovi cittadini che debbono solo trasformare il fine in fatti concreti. A mio avviso questo ” nuovo” modo di fare politica è destinato al successo, perché dimostra al cittadino ora suddito che chi siede in Parlamento è li per tutti e non per affari privati, è li come un soldato di “Leva ” ed una volta scaduto il mandato torna alle sue occupazioni lasciando l’onere ad altro cittadino volenteroso per far progredire tutto il Paese e non sé stesso o la formazione politica. Ecco perché il Movimento 5 Stelle non può allearsi con i partiti attuali tanto di sinistra che di destra ed ecco perché non ha tolto voti ad alcuno alle recenti elezioni, poiché chi l’ha sostenuto in alternativa aveva il “Non Voto”!”. Alfredo Pierucci