I giornali alla canna del gas


L’editoria di Stato è fallita, i contributi governativi non bastano più. Per sopravvivere si propone una tassa di navigazione per la Rete. Il Fatto Quotidiano ha dimostrato che si può vivere di soli lettori. Gli altri, se non ci riescono, chiudano e vadano a fanculo.
“Certo è che in Italia sembra che si trovino le persone con i nomi più appropriati per la mansione svolta. Grillo, come il grillo parlante di Pinocchio che mette sempre sull’avviso. Manganelli, giustamente, come capo della Polizia. Malinconico come presidente della FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali). Per quest’ultimo il cognome calza a pennello, visto l’andazzo dei giornali Italiani e per le recenti affermazioni: Gli editori: crisi grave, riforma urgente. Malinconico: “Mini tassa per chi naviga. Misura transitoria per dare ossigeno al settore, costerà come un caffè al mese”. A parte il fatto che le “Misure Transitorie” in Italia hanno valenza come minimo secolare, ma quanti “caffè al mese” è costretto a pagare il contribuente Italiano, di media? Per cosa poi, un settore che già riceve ampie sovvenzioni ed è morente? E’ come se facessero pagare una tassa sul computer per mantenere in vita le fabbriche di macchine da scrivere.” 50 Stelle (50-stars)