Chaos Economy di Eugenio Benetazzo

L’Asiago del Wisconsin
(11:31)

La Grecia è commissariata per il suo debito pubblico e il rapporto con il PIL. Il debito sale e la produzione scende. In sostanza la Grecia dovrà cedere alla UE, per sopravvivere, parte della sua sovranità economica. I giornali di oggi si preoccupano degli Stati europei in difficoltà senza citare l’Italia (!?). PIGS, acronimo che indica quattro Stati a rischio, P come Portogallo, I come Italia, G come Grecia e S come Spagna è diventato un impronunciabile PGS. L’Italia è scomparsa, è diventata virtuosa. Il Portogallo, considerato il Paese che seguirà la Grecia, ha un rapporto debito pubblico/PIL del 76,6%. Lo avessimo noi! L’Italia ha il 115% e 1.800 miliardi di debito pubblico. L’economia è bella perché è varia e ognuno può raccontare balle, almeno fino al default. Da oggi il blog ha un nuovo ospite, Eugenio Benetazzo e un nuovo appuntamento: “Chaos economy“.

Testo:

Il debito pubblico e i PIGS (espandi | comprimi)
Un cordiale saluto a tutti i lettori del blog, sono Eugenio Benetazzo, operatore di Borsa indipendente e saggista economico, tenteremo di fare un quadro il più possibile esaustivo sullo scenario economico e macroeconomico che attende il nostro Paese. Conosciamo tutti quello che è accaduto negli ultimi 18 mesi con fenomenali interventi da parte degli Stati occidentali per supportare le loro economie, ormai a distanza di tempo possiamo renderci conto di come niente è cambiato, semplicemente sono stati spostati in avanti i problemi che sussistevano 12/18 mesi fa, nella fattispecie i debiti non si sono polverizzati, i debiti non sono stati coperti, sono stati semplicemente trasferiti dal sistema bancario o dai debiti che avevano determinati gruppi di aziende, al debito che ora sono stati caricati sulla testa delle relative comunità, quindi gli Stati.

Argentina (espandi | comprimi)

Molto spesso sentiamo parlare di raffronti con il passato, specie con il caso Argentina che dista 10 anni dall’attuale presente, però comincia a avere analogie con il nostro scenario e possibili conseguenze negative per il nostro Paese, che per l’Europa stessa. Il debito argentino quando andò in default aveva un rapporto con il Pil del 138%, noi ormai siamo oltre il 120%, quindi cominciamo ad avvicinarci… Oltre alla problematica legata al debito argentino, non dimentichiamo le preoccupazioni legate allo scenario argentino, non del debito, ma della sudamericanizzazione di un determinato Stato,

Default prossimo venturo? (espandi | comprimi)
Il Paese dal punto di vista finanziario è oppresso da 82 miliardi di euro di interessi (annui, ndr), di oneri sul debito, un debito pregresso costituito di due parti: 2/3 a medio – lungo termine, 1/3 a breve termine, se andiamo a vedere chi detiene il debito,

La deindustrializzazione dell’Italia (espandi | comprimi)
Quello che stiamo pagando adesso, in termini di diminuzione della produttività industriale, non è altro che l’effetto collaterale di scelte industriali assolutamente scellerate, in Italia quanto la destra, quanto la sinistra, passando per il centro, hanno abbracciato la scelta della progressiva deindustrializzazione, aiutando imprenditori e grandi industriali a chiudere gli stabilimenti d’Italia e aprirli altrove, fuori frontiera, o addirittura fuori Comunità Europea, consentendo il famoso “ponte commerciale” che conosciamo tutti che crea sperequazioni economiche,

Grazie a tutti, buon proseguimento e alla prossima!