Banche nel tunnel

Le banche dentro il tunnel
(11:31)


Il domino mondiale della crisi è iniziato con la finanza. Le prime a fallire sono state le banche. Il collasso economico si è poi trasferito all’economia con la chiusura delle aziende (ancora in corso) e con l’aumento della disoccupazione. Dopo le aziende è il turno degli Stati come la Grecia e l’Islanda, che non saranno certo gli ultimi a fallire. Ma le banche, origine dello sfascio, sono veramente al sicuro o si riparte con il gioco dell’oca?

Testo:

Fallite più di 150 banche statunitensi (espandi | comprimi)
Un saluto a tutti i lettori del blog, ben ritrovati, questa settimana tenterò di dare una risposta o su quello che è uno dei principali interrogativi non solo del risparmiatore, dell’investitore a livello planetario, ovvero: “Per le banche il peggio è passato? E’ veramente passato?

400 piccole banche falliscono e le grandi restano influenti (espandi | comprimi)
Le Community Bank lanciano un segnale. Tim Geithner il ministro del Tesoro statunitense ha avvertito che, oltre a questi 150 fallimenti, ne esistono altri 400 potenziali. Non è detto che falliscano, però la disamina che dobbiamo fare in questo momento è: perché stanno fallendo e sono fallite le piccole banche, mentre le grandi mantengono il loro peso

I mutui dei benestanti (espandi | comprimi)
Vi è poi un altro tipo di rischio sui mercati finanziari, vale a dire i mutui IOARM, che è un acronimo che sta per “Interest Only Adjustable Rate Mortgage“, sostanzialmente sono mutui erogati a soggetti particolarmente benestanti, quindi nulla a che fare con i mutui trasformati in investimento, messi sul mercato e questo ha consentito per la banca che li aveva emessi, di liberarsi del rischio perché veniva spalmato sul mercato.

Fondo interbancario di tutela dei depositi americano in difficoltà (espandi | comprimi)
Aggiungerei insieme al quadro disegnato, anche la difficoltà finanziaria che comincia ad avere la FDIC: “Federal Deposit Insurance Corporation“, l’organismo che funge da prestatore di ultima istanza per il sistema bancario statunitense, (il nostro corrispettivo italiano potrebbe essere il Fondo interbancario di tutela dei depositi)