L’alternativa all’ora di religione


L’ora di religione non è un problema per chi la frequenta. Lo è per chi sceglie un’attività alternativa che non c’è. Vagare per i corridoi e sdraiarsi per terra è quello che lo aspetta.
“ANCORA SCUOLA E SPEREQUAZIONI. Scrivo al tuo blog per denunciare un disagio a cui sono sottoposti alcuni bambini per colpa dei tagli Gelmini (fa pure rima) Mio figlio, prima media non si avvale dell’insegnamento della religione cattolica, scelgo di farlo frequentare un’attività diversa con un docente. Il docente a novembre non c’è nè ci sarà mai, perchè l’Ufficio Provinciale (Provveditorato) non ha soldi; risultato mio figlio insieme agli altri che non si avvalgono è costretto a vagare per la scuola cercando una classe qualunque che lo ospiti, si deve portare dietro la sedia altrimenti si siede per terra, per fare i compiti intanto che era ospite si è inginocchiato e a carponi sul pavimento ha fatto il suo compito poichè non aveva un banco su cui appoggiarsi. Questa è l’attività opzionale al quale vengono sottoposti chi non si avvale della religione di stato. Ma non c’era libertà di religione? Iniziarono così le persecuzioni contro gli ebrei durante il fascismo, ho scritto a questo blog per diffondere questa realtà comune a tante scuole d’Italia, nello schifo di questo paese che risparmia sull’educazione per ingrassare una nomenclatura avulsa dalla realtà. Al peggio non c’è fine.” valeria podesta