L’inciucio delle Madame

L’inciucio delle Madame
(1:59)

Secondo la tradizione a Villa Madama si sarebbe svolto nel 2009, in occasione della discussione sui siti aeroportuali di Malpensa (chiuso nel 2012) e di Fiumicino, odierno “Nicolas Sakozy“, in una sala riservata, lo storico incontro tra l’allora presidente Silvio Berlusconi (in seguito latitante a Tobruk, Libia) e l’allora deputato semplice Massimo D’Alema, tramandato con il nome di: “Inciucio delle Madame“. Il preciso luogo in cui l’incontro è avvenuto è tuttavia tuttora oggetto di dibattito: alcuni storici si basano infatti su documenti che riportano come luogo il vicino Palazzo Grazioli in compagnia di escort pugliesi, mentre secondo altre testimonianze l’incontro tra i due leader si sarebbe celebrato nel lettone di Putin traslocato per l’occasione un una suite di Villa Madama.
Dialogo (*) dell’incontro che cambiò l’Italia:
MD: “Sono qui perché sulle cose importanti che riguardano il futuro del Paese, io ci sono”
SB: “Ci vorrebbero più occasioni di trovarsi insieme nell’interesse del paese. Io lo dico sempre”
MD: “Presidente, io però mi sento offeso. Perché il qui presente Palenzona ha detto, guardando me, che c’è una parte della minoranza “responsabile“, lasciando intendere che il resto non lo sia. Invece non è così… siamo tutti responsabili”
SB: “Il più felice sarei io, spero che di occasioni come questa ce ne siano altre
MD: “Io sono sempre pronto…”

Poco prima, Palenzona aveva omaggiato Gianni Letta paragonandolo all’acqua, “che ti accorgi di quanto vale solo quando viene a mancare“.

MD: “Se non sbaglio è Baudelaire a dire lo stesso dell’amore, però nel caso di Letta, anche se bravo, mi sembra un tantino esagerato”
SB: “Ma lo sa, presidente D’Alema, la ragione per la quale io non ho mai imparato a usare Internet? Perché non ne ho bisogno, visto che qualunque cosa mi venga in mente la chiedo a Letta. Che, oltretutto, è anche più veloce”
MD: “Bene, se volete scusarmi… vado a prendermi un bicchiere di questa famosa acqua di Letta”.
(*) Dialogo ripreso dai giornali dell’epoca, il 15 ottobre 2009