Giorgio, fammi un monito!

Giorgio, fammi un monito!
(7:36)

La commedia all’italiana del diversamente uguale è finita con la sentenza della Consulta. I due attori protagonisti, lo psiconano e Napolitano devono dimettersi. Il primo per i suoi processi. Il secondo per non aver difeso la Costituzione.

Giorgio, fammi un monito !
Commedia in un atto.
Attori protagonisti: Silvio Berlusconi (SB), Giorgio Napolitano (GN). Altri interpreti: Beppe Grillo,ANM, Antonio Di Pietro.
“- Il 20 maggio 2009 Beppe Grillo fa cinque domande a Napolitano: “Perché ha firmato il Lodo Alfano che consente l’impunità a Silvio Berlusconi nel processo Mills? 2.Perché non si è auto escluso dal Lodo Alfano dato che non risultano reati a Lei imputati? 3.Perché ha firmato il Lodo Alfano in un solo giorno quando invece poteva rimandarlo alle Camere? 4.Perché ha firmato il Lodo Alfano senza consultare la Corte Costituzionale per un parere preventivo? 5.Perché ha firmato il Lodo Alfano sapendo che in precedenza era stato bocciato dalla Corte Costituzionale il Lodo Schifani che del Lodo Alfano è una fotocopia?
SB: Giorgio, fammi un monito.
GN: “Punto di riferimento per la decisione del Capo dello Stato è stata la sentenza n.24 del 2004 con cui la Corte costituzionale dichiarò l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge n. 140 del 20 giugno 2003 che prevedeva la sospensione dei processi che investissero le alte cariche dello Stato“. Il disegno di legge approvato il 27 giugno dal Consiglio dei ministri “è risultato corrispondere ai rilievi formulati in quella sentenza“, poiché “la Corte non sancì che la norma di sospensione di quei processi dovesse essere adottata con legge costituzionale” e, inoltre, “giudicò ‘un interesse apprezzabile’ la tutela del bene costituito dalla ‘assicurazione del sereno svolgimento delle rilevanti funzioni che ineriscono a quelle cariche’, rilevando che tale interesse ‘può essere tutelato in armonia con i princìpi fondamentali dello Stato di diritto, rispetto al cui migliore assetto la protezione è strumentale’, e stabilendo a tal fine alcune essenziali condizioni. La sussistenza di tali condizioni, quindi, ha costituito la bussola esclusiva del Capo dello Stato…
G8 all’Aquila in pieno scandalo puttane Berlusconi teme l’opinione pubblica mondiale.
SB: Giorgio, fammi un monito.
GN: “Sarebbe giusto, di qui al G8, data la delicatezza di questo grosso appuntamento internazionale, avere una tregua nelle polemiche. Io capisco le ragioni dell’informazione e della politica, ma il mio augurio ed il mio auspicio in questo momento sono di una tregua nelle polemiche”
– I giudici costituzionali Mazzella e Napolitano cenano con il noto corruttore Berlusconi e con Alfano prima del giudizio sul Lodo. Si chiede al presidente Napolitano di intervenire.
SB: Giorgio, fammi un monito.
GN: Non voglio interferire “nella sfera di insindacabile autonomia della Corte Costituzionale“.
SB: “So che ci sono fermenti in procura a Palermo e a Milano, si ricominciano a guardare i fatti del ’93, del ’94 e del ’92 (le stragi mafiose e gli omicidi Falcone e Borsellino, ndr). Mi fa male che queste persone (i magistrati, ndr) con i soldi di tutti, facciano cose (per dovere di ufficio, ndr) cospirando contro di noi, che lavoriamo per il bene del Paese”. “Ci attaccano come tori inferociti, ma qui c’è un torero che non ha paura di nessuno“.
– ANM: L’Associazione Nazionale Magistrati risponde che: “Non può tollerare infondate operazioni di delegittimazione dei magistrati e delle forze dell’ordine, esposti in prima linea nell’azione di contrasto alla criminalità mafiosa
SB: Giorgio, fammi un monito..
GN: “Fare un uso responsabile e prudente dell’istituto delle pratiche a tutela dei magistrati.” Il cui uso: “Si giustifica solo quando è indispensabile per garantire la credibilità della istituzione giudiziaria nel suo complesso da attacchi così denigratori da mettere in dubbio l’imparziale esercizio della funzione giudiziaria e da far ritenere la sua soggezione a gravi condizionamenti; non anche quando mira a garantire la reputazione dei singoli la cui tutela, come per tutti i cittadini, è rimessa all’iniziativa dei magistrati interessati“.
– La richiesta dell’Italia dei Valori e dell’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa sulla discussione della libertà di stampa è stata accettata. Il 21 ottobre Strasburgo voterà una risoluzione. Di Pietro: “Difendiamo la Costituzione
SB: Giorgio, fammi un monito.
GN: “Il Parlamento europeo non può essere cassa di risonanza di polemiche e conflitti che si svolgono nei singoli Paesi e nei Parlamenti nazionali. L’Assemblea di Strasburgo non può nemmeno diventare un’istanza d’appello rispetto a quanto deciso nei Parlamenti o negli esecutivi nazionali.”
– La Camera approva lo Scudo Fiscale per il rientro dei capitali mafiosi e non. Dubbi di costituzionalità.
SB: Giorgio, fammi un monito.
GN: “Nella Costituzione c’è scritto che il presidente promulga le leggi. Se non firmo oggi il parlamento rivota un’altra volta la stessa legge ed è scritto che a quel punto io sono obbligato a firmare. Questo voi non lo sapete? Se mi dite non firmare, non significa niente“.
– La Corte Costituzionale giudica il Lodo Alfano.
SB: Giorgio, fammi un monito.
– La Corte Costituzionale boccia il Lodo Alfano.
SB: Napolitano, non mi hai fatto il monito! “Mi sento preso in giro, non mi interessa quello che dice (Napolitano,ndr)” “Mi avevate detto che il Lodo era inattaccabile, che l’avevate scritto a quattro mani con Napolitano.”
GN: “Io sto dalla parte della Costituzione!“”
Risate da parte del pubblico…