Lettera a un italiano mai nato

Povera Patria
(3:41)

Italiani!!! E non rispose nessuno. Tra poco, nel 2011, ci sarà il centocinquantesimo anniversario della nascita dell’Italia. Il tempo è volato. L’italiano non è mai nato. In compenso la Nazionale di calcio ha conquistato quattro mondiali, due li ha persi in finale. Un risultato apprezzabile, ma non tale da giustificare le guerre di indipendenza (da chi?), l’occupazione del Mezzogiorno, decine di migliaia di patrioti meridionali sterminati come briganti, la Cassa del Regno delle due Sicilie depredata dai Savoia, la nascita di mafia, ‘ndrangheta, camorra, la fame nel Triveneto con milioni di emigranti, il colonialismo straccione, due guerre mondiali, il fascismo, la perdita di sovranità nazionale dall’occupazione americana nel 1945, l’ingerenza e la prevalenza del Vaticano sullo Stato, la P2, le stragi di Stato, le migliaia di assassinati nel dopoguerra, da Ambrosoli a Impastato, da Dalla Chiesa a Pasolini, da parte dei poteri occulti, i servizi segreti deviati, Sindona, Andreotti, Lima, Ciancimino, Riina, Craxi, Gelli, Provenzano, Dell’Utri, il territorio e le città devastati, i servizi pubblici inesistenti, i partiti politici autoreferenziali e predoni delle risorse pubbliche, Berlusconi, la peggiore opposizione d’Europa, la distruzione del senso civico, la cancellazione dell’informazione, il debito pubblico tra i più alti del mondo, un Parlamento che pullula di condannati, un tessuto industriale allo sfacelo, una immigrazione senza controllo e senza vera accoglienza, milioni di disoccupati, la burocrazia peggiore dell’Occidente. Il Re in fuga a Pescara, Craxi a Hammamet, Mussolini a piazzale Loreto, lo psiconano con il piede sul predellino dell’elicottero e l’altro nel lettone di palazzo Grazioli. L’italiano mafia, spaghetti, zoccole e mandolino.Italiani!! E non rispose nessuno. Rossi di vergogna, verdi di rabbia, bianchi di sgomento. Sentimenti tricolori. L’Italia è nata dal nulla e lì è rimasta. Se 150 anni sembrano pochi per costruire una nazione, uno solo in più potrebbe essere insopportabile. Il centralismo e le decisioni prese nell’interesse della nazione sono scatole vuote, utili per il Ponte di Messina, per la TAV o per le centrali nucleari, per le infiltrazioni mafiose negli appalti. Davvero vogliamo altri centocinquantanni così? Italiani!!! E non rispose nessuno.