L’Italia rovesciata

Viva Caselli! Viva il pool antimafia!

Un ragazzo siciliano ha gridato: “Viva Caselli, viva il pool antimafia!” durante un’esibizione periferica del condannato in via definitiva Sgarbi. E’ stato allontanato dalla forza pubblica, sequestrato e rinchiuso in una stanza. Le persone che hanno assistito alla scena, tranne rare eccezioni, sono rimaste a guardare. E’ un’Italia rovesciata. L’onesto è il disonesto. Il giudice è il ladro. Il pregiudicato è il parlamentare. Per capire come comportarsi è sufficiente dire il contrario della verità.
La stella polare dell’italiano è il rovescio del diritto. Non può sbagliare. Chi si fa i cazzi suoi campa cent’anni e chi si i fa i suoi e i nostri diventa presidente del Consiglio. Se il ragazzo avesse esclamato: “Mangano eroe!” sarebbe stato invitato a cena dalle autorità con babà e cannoli. Dire il contrario della verità paga in un Paese di mentitori.
Nessuno tocchi il ragazzo. E’ un piccolo eroe, un fiore raro. Gli altri, i presenti che non sono intervenuti in sua difesa, sono invece italiani veri. Quelli che tengono sia famiglia che capobastone.
Scrive Sonia Alfano:
“Ancora una volta siamo costretti a prendere atto dei vergognosi comportamenti adottati dal sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi, dalla polizia municipale che ha agito in piena e totale violazione della legge e dalla stampa che, come spesso accade, ha riportato notizie false e imprecise. Il ragazzo che ha contestato Sgarbi ha solo riportato notizie vere che una certa stampa ha subito bollato come “accuse”. Sgarbi è un pregiudicato condannato per truffa allo Stato e in primo e secondo grado per aver diffamato il dottor Caselli e l’intero pool antimafia. Siamo pertanto grati al ragazzo artefice della contestazione per aver mostrato che in Sicilia esistono ancora persone in grado di urlare la verità e di contestare, legittimamente, chi si è macchiato di così gravi gesti. Siamo amareggiati per l’inqualificabile comportamento della polizia municipale che, senza nessun titolo nè motivazione, ha sequestrato il ragazzo rinchiudendolo in una stanza della biblioteca “Franco La Rocca”… E’ paradossale che uomini dello Stato difendano un pregiudicato che ha truffato quelle stesse Istituzioni che le loro divise rappresentano. Chiameremo a rispondere nelle sedi giudiziarie competenti gli artefici dei gravi episodi avvenuti…” Sonia Alfano