Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale,
nel 2008 non sono stato buono, anche quest’anno ho mandato a fanculo tanta gente. Ho trattato male i giornalisti, gli editori, i politici, gli imprenditori con le pezze al culo. Portami lo stesso qualcosa. Te lo prometto, l’anno prossimo cambierò. E’ un fioretto che ti faccio. Sarò ancora più cattivo, più fetente, non perdonerò più niente a nessuno. Il 2009 sarà il mio Vaffanculo Year. Tu che porti regali a tutti. Tu che hai trasformato la nascita di Gesù in un supermercato. Tu che sei il nonno dello psiconano e che gli hai suggerito la social card. Tu, con le tue renne, che fai il testimonial del consumismo. A te chiedo in questa notte di portarmi alcuni doni per l’anno che verrà.
Non far morire più gli operai, 1.300 sono scomparsi nel 2008, hanno già dato. Cambia categoria, passa ai politici e ai direttori di giornali e delle televisioni. Un piccolissimo incidente sul lavoro a Riotta o a Vespa o a Giordano, una telecamera sul piede. Una disgrazia lieve a Cicchitto, a Gasparri o a D’Alema, una pensione minima e un monolocale in un ballatoio di periferia.
Porta una sveglia con una suoneria eccezionale a Morfeo Napolitano e, se serve, anche un apparecchio acustico e un paio di occhiali. Forse si sveglierà e vedrà nella giusta luce giudiziaria il suo ex compagno Bassolino e si vergognerà del Lodo Alfano.
Ai precari, ai disoccupati, ai padri di famiglia, alle madri single, agli extracomunitari finiti in questo delirio che è l’Italia regala la speranza di un Paese democratico e civile, nel 2009 oltre alla speranza non avranno altro.
Allo psiconano regala dieci giudici della scuola di Paolo Borsellino dalle Procure d’Italia. Nella slitta non caricare avvocati, ne ha già troppi in casa e in Parlamento. Con loro passa i sabati e le domeniche a giocare a guardie e prescritti. Lui fa la parte del prescritto, è quella che gli viene meglio. Portagli anche un elicottero della marca di quello di Ceaucescu, nel 2009 può tornargli utile.
A Tremonti non portare nulla. Lui gioca da sempre con i condoni e con le aste pubbliche dei titoli di Stato. Cerca di vendere i debiti della politica ai cittadini. Non dargli più i nostri soldi. Un’asta dei BOT deserta a primavera gli cambierà la vita. Potrà ritirarsi sotto falso nome nel Parco dello Stelvio insieme al figlio di Bossi.
Alla Lega dai questo federalismo, sono trent’anni che Umberto Garibaldi lo vuole. Porta la Mafia e la Camorra e la Ndrangheta anche nelle valli bergamasche e nell’edilizia lombarda. Ognuno deve avere la sua Mafia federale. Ma questo lo hai già fatto, mi dimenticavo.
A tutti gli italiani porta un muro. Alto come quello di Berlino. Lungo come la muraglia cinese. Più resistente delle mura di Gerico. E falli schiantare contro per risvegliarli prima che sia troppo tardi.
Buon Natale a tutti gli italiani onesti.” Beppe Grillo