Comunicato politico numero diciotto


In Abruzzo metà degli elettori non ha votato. Chiodi ha vinto, Costantini ha perso, ma era uno contro tutti, uno contro Veltrusconi. Per il PDmenoelle era meglio una sconfitta disastrosa che la vittoria di un uomo pulito. E l’ha ottenuta. Il Pdmenoelle voleva come candidato, al posto di Costantini, il sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso, arrestato subito dopo le elezioni. Se si fosse presentato e avesse vinto sarebbe stato sindaco per un paio d’ore.
Il partito che non c’è avanza. Alle ultime elezioni politiche (incostituzionali perché non permettevano la scelta del candidato) non ha votato un italiano su quattro, adesso un abruzzese su due. Le retate dei politici proseguono in tutta Italia. Dopo l’Abruzzo, la Basilicata con il fermo del deputato PDmenoelle Margiotta e l’arresto dell’amministratore delegato della Total. Dopo la Basilicata, Napoli con l’arresto di due assessori PDmenoelle e la richiesta di arresto per i parlamentari Italo Bocchino del PDL e Lusetti del PDmenoelle.
I vertici del PDmenoelle non si dimettono, piuttosto preferiscono andare in galera. La Iervolino riflette, D’Alema non si fa processare, Franceschini vuole (tenetevi forte) la questione morale al primo posto e Topo Gigio Veltroni aspetta istruzioni da Arcore e dichiara che “ha innovato troppo poco”. Bassolino sarà premiato dal PDmenoelle con la candidatura alle prossime elezioni europee. Anche Del Turco, appena uscito di galera, ha ottenuto rassicurazioni, ma dal PDL, per sbarcare a Bruxelles e fare una vera politica riformista. Il Parlamento italiano non basta più per contenere tutti gli inquisiti e i condannati. Per fortuna c’è l’Europa.
L’Italia sta sprofondando in un letamaio e in Parlamento si discute della riforma della Giustizia. C’è bisogno della riforma della Politica, non della Giustizia. Due milioni di disoccupati sono in movimento dal centro nord nella capitale. Non sentite gli zoccoli dei bisonti? Arriveranno prima loro o i magistrati? O ci sarà la famosa terza via, quella della fuga a Hammamet?
Vizzini, mi sente? Nella commissione del Senato(*) di cui lei è presidente è ferma la proposta di legge Parlamento Pulito. Un primo passo per la riforma della Politica. 350.000 persone hanno firmato. Se la legge non verrà discussa le inviterò a Roma per chiederle conto del suo silenzio. No ai pregiudicati in Parlamento, due legislature e poi a casa, voto di preferenza per il candidato. Non sono richieste straordinarie, ma l’ABC della democrazia.
PDL e PDmenoelle sono due gemelli siamesi, se li separi muoiono entrambi. Hanno lo stesso cuore, lo stesso cervello, gli stessi pregiudicati.
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
(*) La Commissione è presieduta da Vizzini (PDL) e composta da Benedetti Valentini (PDL), Incostante (PD), Adamo (PD), Bodega (LNP), Bastico (PD), Battaglia (PDL), Belisario (IDV), Bianco (PD), Boscetto (PDL), Ceccanti (PD), Cossiga (UDC-SVP-Aut), De Sena (PD), Fazzone (PDL), Lauro (PDL), Malan (PDL), Marino (PD), Mauro (LNP), Nespoli (PDL), Pardi (IDV), Pastore (PDL), Pistorio (Misto), Procacci (PD), Saltamartini (PDL), Sanna (PD), Saro (PDL), Sarro (PDL), Vitali (PD).

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