Le code al bancomat


Le interviste del Blog: Joseph Stiglitz, Nobel per l’economia 2001

Questa mattina un gruppo di persone si è messo in coda davanti a un bancomat. Nessuno prelevava. Discutevano del più e del meno tra di loro. I passanti li osservavano con preoccupazione e si dicevano l’un l’altro: “Hai visto che c’è la coda…“. Alcuni si fermavano mettendosi diligentemente in fila. Poiché nessuno prelevava la fila si allungava a vista d’occhio. Con l’aumentare dell’assembramento cresceva la paura e le voci incontrollate di fallimento della banca. Sportelli chiusi, bancomat all’asciutto. I primi della fila rimanevano però imperturbabili, chiacchieravano, scherzavano. Dopo una mezz’ora una signora è uscita dalla fila e si è avvicinata a un ragazzo appoggiato al bancomat. Gli ha domandato perché la banca non erogava i soldi. Il ragazzo ha risposto che non era lì per prelevare, ma per seminare il panico.
Il terrore sta contagiando tutti, ma la stalla è aperta da tempo e i buoi sono già scappati. Si è svegliato Morfeo Napolitano chiedendo “Regole etiche per le banche“. Da far tremare i polsi. Dopo le rassicurazioni dello psiconano la Borsa di Milano è stata rasa al suolo. Perché non chiuderla per un mese insieme alle Borse più importanti? Nel frattempo, con calma, si possono riunire le banche centrali, il G8 e prendere decisioni comuni e definitive.
La distruzione del valore delle azioni equivale a un olocausto degli investitori. Quanto può andare avanti? E perché deve andare avanti? Chi ha comprato un’azione ha dato i suoi risparmi a un’azienda in cui riponeva la sua fiducia. E’ lui che perde i soldi, non l’azienda. Stiamo assistendo a un gioco al massacro.
Falliranno le famiglie, non le banche. I governi non possono far saltare il sistema bancario. Hanno la possibilità di creare la moneta dal nulla. Di scaricarla sul debito pubblico. Non esiste la moneta, esiste il debito. I soccorsi alle banche li pagano i cittadini.
Quando Paulson, il ministro del Tesoro degli Stati Uniti, regala 700 miliardi di dollari alle banche, indebita tutti gli americani. Loro, i figli, i nipoti pagheranno il debito con le tasse. Quando Testa d’Asfalto dice che gli italiani non perderanno neppure un euro, non spiega che gli stessi italiani si indebiteranno di decine di miliardi di euro per salvare le banche.
E’ una strana società. Nasciamo con il debito, viviamo per pagare i debiti, moriamo lasciando in eredità i debiti. Debiti fatti da altri, da governi che non ci chiedono mai il permesso. Spendono i nostri debiti. A chi conviene l’azzeramento del valore di Borsa delle aziende? Forse a chi ha debiti e, per non rimborsarli, li distrugge?
Fate anche voi le vostre code finte davanti agli sportelli automatici. L’adrenalina dei vostri concittadini andrà a mille.

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del 5 ottobre 2008