Delirio

Il Paese è in pieno delirio. Discutere con lo psiconano o con Topo Gigio Veltroni è impossibile. Sono nullità che si credono importanti. Uno è Napoletone e l’altro l’ Obama bianco de noantri. I primati bianchi al potere li abbiamo solo noi. Gli altri li esibiscono allo zoo. Mettersi sul loro piano vuol dire perdere il senno. Nulla di ciò che dicono è vero, ma neppure importante, ma neanche intelligente. Chi li vede dialogare dall’esterno, come i media stranieri, non può capirli, sono dei pazzi in libertà. Hanno messo un tappo alla nazione con l’informazione di regime.
Il delirio della democrazia si diffonde e trasforma in merda ciò che tocca. I cittadini non possono filmare i loro dipendenti nelle sedute dei consigli comunali. Non possono eleggere i loro dipendenti in Parlamento e in futuro neppure in Europa. Non sono uguali alla legge rispetto alla banda dei quattro.
I nostri dipendenti sono dentro un manicomio. Tra di loro si capiscono, ma non sanno più cos’è la realtà. La confondono con i loro interessi privati o di partito. Il futuro sono le centrali nucleari, gli inceneritori, i parcheggi, i ponti sugli stretti, il tunnel in Val di Susa, il digitale terrestre e la magistratura al guinzaglio. Sono deliri alla veltrusconi. Le chiamano posizioni dialoganti.
Abbiamo provato a parlare con questi pazzi con le nostre proposte a Prodi, la legge di iniziativa popolare, la raccolta di firme per il referendum, le denunce al Parlamento Europeo a Strasburgo e a Bruxelles e mille altre cose. Non è servito. Se discuti con un pazzo, chi ti osserva dall’esterno vedrà due pazzi che farneticano. Un nuovo partito in Parlamento equivale a un sano di mente in un manicomio criminale. Diventerebbe uguale a loro, è solo una questione di tempo. Dipendiamo dall’estero per l’energia e non sfruttiamo le rinnovabili. Dipendiamo dall’estero per i beni alimentari e asfaltiamo i campi di grano. Abbiamo uno dei più grandi debiti pubblici del mondo e regaliamo cinque miliardi di dollari alla Libia. L’Egitto importa dall’Ucraina il pane e noi le centrali atomiche. La Russia minaccia ritorsioni nucleari per la Georgia e le basi atomiche americane con 90 testate nucleari le abbiamo noi, a Ghedi Torre e ad Aviano.
I pazzi non sanno di esserlo e credono che i veri pazzi siano i sani di mente. Non abbiamo alternative alla democrazia fai da te, all’autogoverno, al presidio del territorio, alla partecipazione a ogni decisione che riguarda la collettività. Il delirio del Parlamento e dei partiti va smontato dal basso come una costruzione di lego. Dobbiamo riprenderci i comuni e, dove questo non sia possibile, mettere sotto controllo i sindaci e gli assessori. Filmandoli, intervistandoli, denunciando le loro omertà.
Nel 2009 ci saranno le elezioni amministrative. E’ una delle ultime occasioni per uscire dal delirio e entrare nella modernità. Nelle prossime settimane pubblicherò un simbolo che dovrà essere comune a tutte le liste civiche, un programma di riferimento tratto dalle migliaia di idee ricevute per le primarie dei cittadini e una data per un incontro nazionale delle liste e dei meet up che si terrà all’inizio del prossimo anno. Fuori dal delirio, dentro la realtà.