Finta morte e finta galera

Finti funerali, impiegati nelle bare in Corea


Ko Min-su è un imprenditore coreano di successo. Ha fondato la “Korea Life Consulting“, una società che ha l’obiettivo di diminuire il numero di suicidi in Corea del Sud, prima tra le nazioni sviluppate con 24,7 casi ogni 100.000 abitanti.
Le grandi aziende coreane, come la Samsung e la Hyundai, mandano regolarmente i loro impiegati a seguire i corsi di “well-dying” (del buon morire) del costo di 300 dollari. L’esperienza prevede la lettura delle ultime volontà in una stanza buia di fronte ai partecipanti al proprio funerale e il rimanere distesi per cinque minuti in una bara chiusa, con un fiore bianco appoggiato sul petto. Dopo questa esperienza (molti piangono nelle bare) anche i manager più depressi rifioriscono e la loro produttività aumenta. Qualunque lavoro è meglio di una buona morte.
Ad oggi 50.000 coreani hanno partecipato al loro funerale. Ko Min-su ha registrato il corso in 17 nazioni e sta preparando delle nuove sessioni. Una con una finta cremazione e un’altra con una finta detenzione in carcere. Ko Min-su crede che il funzionario o il manager dopo alcuni giorni di finto carcere non sarà più indotto in tentazione. In seguito non corromperà, ruberà, mentirà.
Il mercato italiano per la finta galera è esplosivo. Un business senza limiti. Tra presidenti di Regione, senatori, deputati, funzionari pubblici, manager e banchieri c’è solo l’imbarazzo della scelta. L’Italia è ultima in Europa nella classifica mondiale della trasparenza, al 45simo posto dopo la Malesia.
La finta galera dovrebbero provarla per primi i sicuri innocenti, giusto per togliergli ogni tentazione: Fassino, D’Alema, Berlusconi, Dell’Utri, Tronchetti, Buora, Geronzi, Scaroni, Mastella, Cuffaro. Il numero dei presunti innocenti è così alto in Italia che bisognerebbe costruire subito dei falsi penitenziari per contenerli tutti.I responsabili dei corsi dovrebbero essere dei magistrati, per rendere più reale l’esperienza. Luigi De Magistris e Clementina Forleo sono i candidati ideali per trasformare la finta galera in carcere duro.
De Magistris e la Forleo hanno del resto molto tempo libero, sono stati prosciolti da ogni addebito, ma trasferiti per incompatibilità ambientale. Così non potranno più indagare sui sicuri innocenti. Una volta li ammazzavano, oggi li spostano.
Finta galera (“fake jail”) per tutti e impunità (“fuck the italians”) per la Banda dei Quattro.


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del 20 Luglio 2008