Genova per noi…


Con quella faccia un po’ così
quell’espressione da topogigi un po’ così
che hanno loro quando rubano a Genova
ma che paura ci fa quel pozzo nero che è l’Italia
dove si scava anche di notte e che non si ferma mai…

Stefano Francesca, il portavoce del sindaco Marta Vincenzi, arrestato per associazione a delinquere e corruzione. Massimo Casagrande e Claudio Fedrazzoni, due ex consiglieri comunali dei Ds, in manette per associazione a delinquere e corruzione. E poi Massimiliano Morettini e Paolo Striano, due assessori della giunta di centrosinistra in carica da appena un anno, accusati di corruzione. Ancora: viene arrestato Roberto Alessio, imprenditore vicino al segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Di più: Giuseppe Profiti, direttore dell’Ospedale Bambin Gesù di Roma, “ministro della Sanità del Vaticano“, finisce agli arresti domiciliari. Secondo il pm Francesco Pinto, avrebbero cercato di “truccare” gare per le mense delle Asl, appalti da quindici milioni di euro.
Ma non è questo l’essenziale. La domanda di fondo è un’altra: che cosa sta succedendo a Genova?
No, non è una questione locale, quello che sta accadendo in Liguria è la spia di fenomeni nazionali. E’ la dimostrazione dell’esistenza di un partito trasversale degli affari, che ha colori sempre più sfumati e riunisce esponenti di tutti i partiti e imprenditori. Ma soprattutto da questo episodio si può capire molto della sconfitta del Partito Democratico alle ultime elezioni politiche. Addio al mito della buona amministrazione locale di sinistra, che poi aveva tanta parte nel successo politico nazionale.
Già, una volta la sinistra sbandierava la questione morale. Oggi invece inciampa nel caso Unipol e ignorando il malumore degli elettori ricandida alle elezioni tutti i protagonisti di quella vicenda, a cominciare da Nicola Latorre. Un caso isolato? No, perché poi a Genova ci sono le mazzette per le mense degli ospedali. E a Ivrea gli arresti per lo scandalo dei rifiuti che, come ricorda La Stampa, toccano uomini vicini al Partito Democratico. Davvero questo centrosinistra ricorda sempre più i socialisti di quindici anni fa.
Non basta. Una volta il centrosinistra si occupava di sanità oggi la occupa: direttori sanitari, primari e responsabili di struttura sono spesso nominati dalla Regione facendo ricorso al famigerato articolo 15 septies che evita ogni forma di concorso (38 nomine in due anni e mezzo). Incrociando i nomi dei medici promossi a quelli dei sostenitori dei Ds o del Partito Democratico si fanno interessanti scoperte.
Una volta in Liguria la sinistra difendeva l’ambiente. Oggi nella nostra regione si stanno realizzando 11.007 nuovi posti barca. Ma il problema è un altro: dietro alle barche sono in arrivo quasi tre milioni di metri cubi di nuove case. Una colata di cemento simile alla rapallizzazione del Dopoguerra che rischia di rovinare definitivamente la costa.
Ecco che cosa sta accadendo in Liguria e cosa rischia di succedere in Italia. Ecco perché, dopo 63 anni, la sinistra ha perso le elezioni in Liguria ed è stata sconfitta in Italia. Non perché doveva imitare la Lega, ma perché ha perso la sua anima.” Ferruccio Sansa, giornalista del Secolo XIX

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del 1 giugno 2008