La guerra dei media


La guerra dei media è in atto da anni. Informazione serva contro informazione libera. Stampa e televisione contro Internet. Le balle dello psiconano sono in cima all’hit parade della Rete. Le frescacce di Topo Gigio sono meno diffuse, un po’ si vergogna a dirle. Su YouTube si possono vedere i tromboni d’Italia, sputtanarli è bello. Rilassa. Loro fanno finta di niente, mandano avanti gente come Vespa. La Rete è il male del mondo: pedofilia, traffico di organi, truffe, antipolitica. Un luogo che fa orrore a Testa d’Asfalto e ai postcomunisti. Un terzo dell’Italia non ha l’adsl. Senza la Rete l’economia non cresce. Con la diffusione della Rete questi politicanti da strapazzo sarebbero finiti.

A Porta a Porta dedicata al delitto di Perugia la dottoressa Graziottin psicologa e sessuologa di chiara fama ha detto che “Internet e’ l’anticamera della prostituzione giovanile”. Vespa ha sorriso condiscendente.
Bruno Vespa è un danno per il Paese, per l’informazione libera e per l’economia. Devespizziamo la Rai a partire da questo insetto.

Non comprate più i prodotti pubblicizzati all’interno di Porta a Porta.

Pubblico una lettera aperta al Bruno Vespa che mi è stata inviata. Diffondetela.

“Egregio Dott. Vespa,
Internet raggiunge nel mondo oltre un miliardo di utenti e in Italia circa 24 milioni di persone. Ogni giorno nascono circa 120.000 blog, per un totale di oltre 100 milioni di blog in tutto il mondo. Nel solo 2007, 44 milioni di persone si sono avvicinate con un ruolo partecipativo al più grande fenomeno sociale, culturale e democratico della storia recente,
In molti paesi autoritari i blogger difendono la libertà d’espressione e la democrazia sfidando la repressione e, talora, andando in prigione per questo. Nei paesi democratici i blogger estendono la libera circolazione delle idee, la comunicazione comunitaria e in definitiva la partecipazione alla vita sociale.

…
La Commissaria UE Viviane Reding ha più volte ricordato che il 50% della crescita del PIL europeo e’ legata allo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), di cui Internet costituisce la spina dorsale. La scarsa diffusione della banda larga è forse l’indice più significativo della nostra arretratezza nel settore decisivo delle tlc.
Secondo i recentissimi dati diffusi dall’organizzazione degli operatori TLC europei ECTA, il quadro italiano relativo alla banda larga è il seguente:
1. Diffusione della banda larga: L’Italia (16,5) si sta allontanando dalla media UE (19,8) ed è sempre più distante dai paesi comparabili come Francia, UK, Germania. Siamo lontanissimi, ovviamente, dai paesi nordici. Nell’Europa dei 15 siamo superati anche dall’Irlanda, e seguiti da vicino dal Portogallo. In sostanza, la banda larga in Italia è meno diffusa che in altri paesi, a prescindere da circostanze di omogeneità industriale e sociale.
2. Crescita della banda larga nel periodo settembre 2006-settembre 2007 : In Italia vi è stata una crescita del 3%, bassissima se paragonata con altri paesi comparabili, dove la crescita si attesta tra il 5% ed il 10%.
…la distanza con il resto d’Europea si va accentuando.
Una corretta comunicazione sui mezzi di informazione di massa riguardo le tecnologie ICT potrebbe contribuire in modo importante ad avvicinare sempre più persone alle telecomunicazioni, ad Internet e all’informatica con ricadute positive per l’intero sistema. Vorremmo sottolineare che Internet è oggi il principale sistema di comunicazione mondiale assieme alla rete telefonica fissa e cellulare, e rispetto a queste ultime è molto più esteso nelle funzionalità. Come la rete telefonica, Internet viene impiegato per comunicazioni lecite come per quelle illecite. La differenza è che le comunicazioni e le funzionalità di Internet sono nella grande maggioranza dei casi pubbliche e rendono così visibili anche gli usi banali, deviati o addirittura illegali e criminali che purtroppo, proprio per la loro maggiore visibilità in rete, vengono additati come peculiari solo di Internet.
Mai nessuno però, giustamente, ha pensato di criminalizzare in maniera generica la rete telefonica, pur essendo noto, antico, esteso e grave l’uso illecito e criminoso delle reti fisse e mobili, come è testimoniato dalle intercettazioni telefoniche rese pubbliche in diverse occasioni.” Firmata, tra gli altri, da:
Luca De Biase, Juan Carlos De Martin, Michele Ficara, Alfonso Fuggetta, Enrico Gasperini, Enrico Grazzini, Marco Montemagno, Layla Pavone.

Leggi il testo completo della lettera

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del 24 Febbraio 2008