La guerra dei nonni

Dini, 77 anni e 7 nuovi punti per il Governo, non si arrende. Pensa al futuro. E’ lui il nonno nuovo. Il nonnino sempreinpiedi della politica. Nel 2006 votò per l’indulto. La moglie Donatella Pasquale Zingone Dini è stata condannata a dicembre 2007 a due anni e quattro mesi per il fallimento di quaranta miliardi della società Sidema di cui era amministratrice delegata. Per bancarotta fraudolenta. Reato condonato dall’indulto del mastellone ceppalonico. Che culo.
Dini dovrebbe aggiungere un punto ai sette proposti. Chiedere che sua moglie non goda dell’indulto. Monica Lewinsky ha fatto quasi dimettere Clinton per una prestazione privata. Dini non mi risulta ne abbia avute. Ma se Hillary fosse stata condannata per bancarotta, la carriera di Bill sarebbe finita il giorno dopo. Non puoi pretendere di governare il Paese se non sai neppure gestire la tua famiglia. Al massimo puoi andare ai giardinetti.
Dini ha scatenato la Guerra dei Nonni. Punta alla presidenza della Repubblica insidiando Napolitano, 83 anni, ma anche alla presidenza del Senato di Marini, 75 anni. Nel frattempo si accontenterebbe di presiedere un Governo tecnico al posto di Valium Prodi, 69 anni, o dello psiconano, 72 anni.
Nella Guerra dei Mondi i tripodi uscivano da sottoterra per sterminarci. I nostri nonni governativi escono dagli ospizi per entrare in Parlamento con lo stesso obiettivo. Il Governo è al sicuro grazie al voto dei senatori a vita. La Montalcini dai capelli turchini ha l’età di una trisavola e Andreotti è prescritto a vita e quindi non può morire. I costi della politica sono destinati ad aumentare. Badanti, infermieri, accompagnatrici e ambulanze per ricoveri d’urgenza in Piazza Montecitorio ci costeranno una Finanziaria.
“Quant’è bella la vecchiezza, che non fugge tuttavia. Di doman non v’è certezza. La dentiera fischia e va”.