Emergenze e Moratorie

L’Italia è il Paese del sole e delle Emergenze. Ogni giorno ha la sua Emergenza che comporta sempre una seria riflessione di Governo. Tra una emergenza e l’altra, mentre il cittadino è frastornato, ci sono le Moratorie. La prima è stata l’indulto ceppalonico. Tra un’emergenza sicurezza e un’emergenza caduti sul lavoro arriva la moratoria sull’aborto. Tra un’emergenza rifiuti e un’emergenza Alitalia si propone la moratoria sulla Malpensa.”Moratoria nostra, vita mea” è il motto dei politici.
Nessuno dice più nulla sulla legge Maroni (dove ti nascondi suonatore di jazz in do maggiore?) che ha allineato la politica del lavoro dell’Italia a quelle del quinto mondo . La revisione e/o l’abolizione della legge 30 era nel programma dell’Ulivo, ma adesso siamo in Emergenza. Non si può preteeeendere, direbbe Valium Prodi.
La mancanza di sicurezza alla ThyssenKrupp è figlia della legge Maroni. Gli operai sopravvissuti hanno dichiarato che non si poteva protestare per i turni interminabili o per gli estintori vuoti. Chi è assunto a tempo determinato se protesta è lasciato a casa. E chi ha una famiglia non se lo può permettere.
Il libro “Schiavi Moderni” è arrivato a 450.000 copie scaricate. Leggetelo e diffondetelo

Intervento di Mauro Gallegati:

Beppe Grillo: “Ha voluto esserci, è qui. E’ un professore di economia che parla di lavoro. Vorrei che lo ascoltaste attentamente. Si chiama Mauro Gallegati. Vieni Mauro.Ha quattro ruote motrici… ce l’hai il bollo? Bene. Vai tranquillo.”
“Io insegno all’Università e in genere insegno davanti a venti – quaranta persona. Vedere la piazza piena e venire qui ed essere fermato da gente che dice: “Sono precario, grazie per quanto Grillo, Stiglitz e te state facendo” è veramente commovente.
In ogni caso, fino a ieri insegnavo all’Università… non so se dopo oggi avrò la stessa possibilità, ma insomma…
Noi siamo arrivati con questo libro ad una conclusione relativamente semplice: la legge sul precariato è una legge che è stata utilizzata solo per diminuire il costo del lavoro. In questo senso: i nostri politici non si sono preoccupati di diminuire solo i salari ai precari, che come ricordava Beppe, prima era una cosa abbastanza ridicola. E’ come se andaste in banca a chiedere un mutuo e diceste “guardate che però con molta probabilità non riuscirò a restituirlo” e il direttore vi dicesse: “benissimo, pagherà un interesse molto più basso degli altri”. Perché pagare un salario più basso ai precari vuol dire sostanzialmente questo: ridurre la gente a mendicare, più o meno, un posto di lavoro.
Il problema non è solo che non abbiamo un salario decente. Il problema è che il taglio del costo del lavoro è stato fatto sui contributi previdenziali, per cui noi abbiamo una intera generazione di persone che attualmente vivono in condizioni di precarietà, con un salario bassissimo e da pensionati non avranno i soldi per andare avanti.
E vero che quelli nati dal ‘70 alla fine degli anni ’80 purtroppo sono precari da giovani e quasi morti di fame da pensionati. Però, magari, vi abituate e va bene così. Però è chiaro che è una situazione che non si regge perché è assolutamente ridicolo che questo venga enfatizzato solo in un libro di Beppe. Voi non sapete quante volte ci siamo sentiti Beppe ed io al telefono e Beppe era giustamente imbufalito perché accusato di essere un terrorista. Di cazzate ne dice tante, però forse terrorista non è! Grazie a tutti!” Mauro Gallegati

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