Riserve indiane e riserve italiane

A breve pubblicherò sul blog il Calendario 2008 dei Santi Laici d’Italia. Se ci sono proposte scrivetele nei commenti, anche se i giorni vuoti sono pochissimi.
Introduzione al Calendario:
“E’ meglio un giudice morto ammazzato o un giudice trasferito, deriso, inquisito, deferito? Meglio Livatino o De Magistris? Questo è il problema. Meglio vivere nella pax politico mafiosa o combattere come hanno fatto Borsellino, Falcone e centinaia di nostri cittadini e finire dimenticati sotto una lapide?
Chi si fa i fatti suoi vive cent’anni, per questo siamo tra le popolazioni più longeve del mondo. Come si fa i cazzi suoi la maggioranza degli italiani non se li fa nessuno. Esistono però sacche di resistenti. Pochi milioni, meno del 10%. Per ora rumoreggiano, mormorano, mugugnano, bloggano. Sono come le riserve indiane, sono le nuove riserve italiane. I nostri Cavallo Pazzo, Toro Seduto e Geronimo si chiamano Travaglio, Abbate, Saviano.
Le tribù dei Lakota hanno stracciato i Trattati firmati 150 anni fa con gli Stati Uniti. Non si considerano più cittadini statunitensi. La nazione Sioux si è ritirata unilateralmente dal resto del Paese. I Sioux d’Italia per ora non sono arrivati a tanto. Vogliono rimanere nella legalità. La loro, ovviamente, perché della legalità dei politici e delle lobby si è persa ogni traccia. Qualche milione di cittadini onesti vive nella sua riserva personale, in un appartamento con il mutuo a tasso variabile con la famiglia e gli amici. Sono piccole enclavi sparse nel Paese che aspettano il loro Little Big Horn e lo scalpo del Generale Custer.
La divisione tra Paese onesto e disonesto è palese, i delinquenti non si nascondono più. Non hanno nulla da temere dalla legge. La magistratura è stata sconfitta, omologata. Il Parlamento è un luogo extragiudiziale, di servi, di pregiudicati e qualche brava persona capitata lì per caso. Nessuno di loro è stato eletto dagli italiani.
Le enclavi degli onesti però si parlano attraverso la Rete, fanno proseliti e cercano soluzioni a livello locale. Sputtanano i consiglieri comunali corrotti, bloccano gli inceneritori, lottano per avere l’acqua pubblica. Si sostituiscono ai politici, diventano cittadini prestati alla politica. Come dovrebbe essere in un Paese civile.
Il calendario 2008 ha quasi tutte le caselle dei giorni occupate, ma quasi nessun nuovo caduto. Ormai è sufficiente una legge, un’interpretazione, un comma, un giornale compiacente che pubblica notizie riservate e il gioco è fatto: il colpevole diventa il giudice. La politica si è evoluta, non ha più bisogno di tritolo. Oggi Borsellino sarebbe ancora vivo. Il CSM lo avrebbe condannato. Mastella ne avrebbe chiesto il trasferimento. I media lo avrebbero messo in croce. Sarebbe finito in una riserva italiana, dove è finito Caselli, dove finirà la Forleo.
Una volta ci si chiedeva se saremmo morti democristiani, oggi ci chiediamo se moriremo in un Paese senza legalità.
I Sioux scalpavano i nemici, noi non possiamo fare neppure quello. I nostri nemici hanno solo parrucchini e capelli di plastica.” Beppe Grillo

Ps: L’Espresso ha pubblicato la conversazione tra lo psiconano e l’Olivo-Saccà. Ascoltatela a digiuno per non vomitare.

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del 16 dicembre 2007