L’Italia vista dal New York Times


Il New York Times ha pubblicato oggi un servizio sull’Italia che sta affondando e sul V-day. Sul suo sito sono presenti un lungo articolo, un video e una raccolta di fotografie dal titolo “A life less dolce” (Una vita meno dolce).
Dall’articolo “In a Funk, Italy sings an Aria of disappointment“:
“Il modello di vita low-tech (a bassa tecnologia) può ammaliare i turisti, ma l’utilizzo di Internet e del commercio elettronico sono tra i più bassi di Europa, così come gli stipendi, gli investimenti dall’estero e la crescita. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell’amministrazione pubblica sono invece tra i più alti.
Gli ultimi dati fanno riferimento una nazione più vecchia e più povera, a tal punto che il suo vescovo più importante ha proposto di incrementare i pacchi cibo per i poveri.
Il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vive a casa dei genitori, condannato a una adolescenza sempre più lunga e poco produttiva. Molti dei più brillanti, come i più poveri un secolo fa, lasciano l’Italia.
Ronald Spogli, l’ambasciatore americano che conosce l’Italia da quaranta anni, avverte che l’Italia rischia una diminuzione del suo ruolo internazionale e delle relazioni con Washington. I migliori amici dell’America sono i business partner e l’Italia non è tra i più importanti. La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi.
In Danimarca il 64% delle persone ha fiducia nel Parlamento, in Italia il 36%. Le statistiche indicano che l’11% delle famiglie italiane vive sotto il livello di povertà e che il 15% ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.
Così ci vede il mondo. Tutte cose che chi frequenta il blog conosce da tempo, ma è confortante vederle scritte su un giornale di livello internazionale.
Domani alle ore 10.30 mi recherò con un risciò a tre posti a Palazzo Madama a Roma per consegnare le firme per la legge popolare “Parlamento Pulito” al presidente del Senato Franco Marini. Pedalerò con gli scatoloni dei moduli per Via Giuseppe Zanardelli, proseguendo per Via Sant’Agostino, Corso del Rinascimento, Via Santa Giovanna D’Arco e Via della Dogana Vecchia. Chiederò a Franco Marini di poter illustrare la legge popolare al più presto in Senato. Stay tuned.