Il gioco del silenzio

Silence = Death, Keith Haring

Il gioco del silenzio è l’ultima stampella di questa finta democrazia. I cittadini soffrono ormai di disturbi auditivi nei confronti della verità. Quando la sentono non se ne accorgono più. Nella “Storia infinita” la realtà era divorata, pezzo dopo pezzo, dal nulla. In Italia il nulla si è sovrapposto alla realtà. I fatti scompaiono, le menzogne rimangono, vengono pubblicate senza interruzione per renderle plausibili. L’informazione non è più uno strumento della politica. E’ essa stessa politica. L’unica esistente, dietro non c’è nulla. Casini o la Brambilla, Veltroni o Mastella sono figli del nulla. Non esistono. Sono titoli dei telegiornali, carta stampata.
I pochi, pochissimi, giornalisti che scrivono la verità sono emarginati, querelati o sotto scorta, come Travaglio, Abbate e Saviano. In Italia la verità fa male, ma solo a chi la dice. Il silenzio è d’oro, copre le tangenti, i finanziamenti europei usati per i voti di scambio, i politici condannati. E’ una nuova cortina di ferro tra i cittadini e la politica. I media non sono più controllati, diretti dai partiti e dai poteri economici. Ne sono parte, sono i loro uffici stampa.
In Italia qualunque cosa può essere messa in discussione, dalla Tav, al G8, alla base Dal Molin. Certo, discussioni sterili, senza conseguenze per il potere. Solo una cosa non può neppure essere discussa: l’informazione. Nessuno parla dell’acquisto della Mondadori, avvenuto grazie alla corruzione dei giudici, di Rete4 per mandarla sul satellite, del conflitto di interessi dello psiconano, dell’occupazione della Rai da parte dei partiti, dei finanziamenti pubblici ai giornali.
La cloaca dell’informazione non si può aprire. I politici e i nostri finti capitalisti lo sanno bene. Se qualcuno apre il tombino della fogna, per loro è finita.
V-day – 25 aprile – V-day – 25 aprile.

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